APTdaiGP si proclama “in difesa degli interessi dell’agricoltura” ma interventi come questa regolazione dei branchi di lupi hanno effetti controproducenti sull’allevamento degli animali da reddito. Questo è stato ribadito da biologi, scienziati sia dalla Svizzera che dal resto del mondo e vi sono numerosi studi che lo dimostrano.
“… una legge elaborata politicamente e democraticamente dal Parlamento federale.” Falso: l’ultima votazione federale su questa modifica è stata il 27.9.2020 ed è stata bocciata dal 51% dei votanti.
“… contro la quale non avevano volontariamente lanciato un referendum”. Falso: un anno fa le grandi Ong non hanno voluto lanciare il referendum per “accontentare tutti” e per non pregiudicarsi l’iniziativa sulla biodiversità.
“… consente una regolamentazione equilibrata del numero di lupi”. Falso! Inizialmente questa modifica di legge prevedeva “solo” l’abbattimento di una percentuale dei cuccioli dell’anno. Da novembre invece è stata ulteriormente modificata l’ordinanza da A. Rösti per consentire l’eliminazione di almeno 12 branchi. Questo è tutt’altro che equilibrato.
“Scompariranno (...) molte specie animali e vegetali (...) conseguenze imboschimenti, smottamenti, colate detritiche, frane, valanghe(...)”. Informazione talmente fuorviante da essere ridicola: con le adeguate misure di protezione del bestiame, diminuiscono le perdite dovute anche ad altre cause (le statistiche lo dimostrano). I pericoli che portano a dissesti idrogeologici importanti sono dovuti piuttosto al surriscaldamento climatico che fa avanzare di quota il limite boschivo e fa spostare le specie animali e vegetali troppo rapidamente portando a estinzione quelle tipiche della fascia climatica alpina. Anche una cattiva gestione del territorio da parte dell’uomo ha un impatto molto importante su queste dinamiche.