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Crimini di Stato

Guerra ai poveri (non alla povertà) anche da noi. Lo annuncia dalle pagine domenicali Paolo Pamini. Primo obbiettivo l’Avs: non è un’assicurazione sociale ma un’organizzazione criminale basata sull’insano principio che i giovani pagano la pensione dei vecchi. Aboliamola! Anzi spegniamola! Sostituiamola con un ingegnoso sistema di terzo pilastro, gestito da compagnie di assicurazione private. Per chi sarà in difficoltà a scegliere un contratto vantaggioso saranno disponibili fiduciarie “tutto in regola” o consulenti come Pamini: pagando si intende. Per non urtare chi nella Lega è memore delle battaglie del Nano a favore dei beneficiari Avs, il progetto è svelato a elezione avvenuta. Ma le storture da spegnere poiché basate sull’abominio della solidarietà sociale sono tante. Assicurazioni malattia e infortuni dove i sani pagano le cure di malati e feriti. L’Ai dove chi lavora paga e lo Stato sperpera per occuparsi di chi, disabile o ammalato, non può farlo. E poi, obbrobrio, l’assicurazione maternità pagata anche dai maschi! “A generare benessere è il lavoro” dice Pamini, quindi per chi, disabile o malato non partecipa al circolo virtuoso della produzione, il salviniano “è finita la pacchia” arriverà presto. Pamini, lungimirante, sa che così il cerchio iniziato spegnendo l’Avs, si chiuderà. Invecchierà solo chi potrà permettersi di farsi curare mentre gli altri avranno avuto la decenza di farsi da parte prima. E in una società dove anziani diverranno solo i ricchi a che serve l’Avs? Moltissimi, anche elettori Udc, si apprestano a festeggiare il 2023esimo compleanno di uno che secondo me non la pensava così. I tempi cambiano e dai tre magi democentristi nostrani non oro-incenso e mirra riceveranno i “poveri cristi” del terzo millennio ma sudore-lacrime e sangue.