laR+ Lettere dei lettori

Libertà delle proprie opinioni

27 settembre 2023
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Il 6 settembre su laRegione ho letto un editoriale dal titolo ‘Il mondo al contrario’. Il giornalista Roberto Scarcella apre il suo articolo con immagini molto forti, parla di un libro “razzista, sessista, omofobo e violento… ignorante… (come può essere ignorante un libro?), con le virgole che sembrano lanciate nelle pagine come se fossero freccette”. Incuriosito l’ho comperato, più di 350 pagine, che ho letto con attenzione. Ecco perché solo ora posso esprimere la mia opinione. Premetto che non conoscevo l’autore, che viene presentato come un tizio. Scopro che si tratta di un generale italiano, pluridecorato, tre lauree, che ha passato gran parte della sua vita professionale in missioni internazionali in zone di conflitto sparse tra l’Africa, i Balcani ed il Medio Oriente. Roberto Vannacci, così si chiama, tratta in modo approfondito temi importanti, ne cito alcuni: l’ambientalismo, l’energia, la società multietnica, la famiglia, il pianeta lgbtq+. Primo in classifica tra i libri più venduti, finora ha incassato cifre da capogiro e ha scatenato dibattiti in diverse reti televisive, con polemiche, insulti, da parte anche di giornalisti che non avevano letto il libro, per loro ammissione. Non voglio entrare nel merito, uno può affermare che la famiglia è composta da mamma e papà, un altro che la famiglia può avere due papà o due mamme. Ciò che desidero significare è il diritto all’espressione, il diritto di poter scrivere quello che si pensa, sempre nei limiti di ciò che la società definisce “il consentito”. Se esprimo una mia opinione attraverso un’analisi, spiegandola e argomentandola, devo essere insultato da chi non la pensa come me? Questo tentativo di non permettere di formulare certe idee lo trovo molto pericoloso. La libertà di espressione, di opinione, di comunicare informazioni e idee deve essere difesa. Se manifestiamo pubblicamente il nostro disprezzo nei confronti di coloro che non sono allineati con il pensiero unico, mettiamo in pericolo la nostra democrazia.