Basta insinuare che i referendisti non vogliono la scuola. Certo che la vogliamo anche noi (moderna, confacente, meritata ecc.) ma a Cavergno e non a Bignasco e che la costruisca il Comune (che ha asserito di avere la possibilità finanziaria) e non il patriziato.
Basta scrivere che la scuola del patriziato è pronta: non esiste neanche un progetto! Esiste solo una convenzione che va a favore solamente del patriziato.
Basta dire che ci nascondiamo dietro volantini anonimi. Nel primo volantino, inviato a tutta la popolazione, c’erano i nomi del rappresentante (Bonetti Marco già consigliere comunale) e dei promotori (Bonetti Renata e Poncetta Ceresa Nadia consigliera comunale e rispettivamente presidente del Consiglio Comunale in carica).
E siamo sempre noi!
Basta asserire che a noi danno fastidio i bambini. Al contrario, non c’è paese più bello dove si sente il vociare dei bimbi.
Basta affermare che non abbiamo avuto il coraggio di presenziare alle serate informative. Le nostre motivazioni le abbiamo inviate al Municipio e a tutta la popolazione tramite una lettera.
Basta, infine, con le vostre calunnie, bassezze, vignette di cattivo gusto che di satirico non hanno niente (la politica è una cosa seria e non è un carnevale), meschinità, cattiverie, attacchi alle persone e mal di pancia.
Grazie alla riuscita del nostro referendum, la popolazione potrà esprimersi.
Noi siamo tranquilli e accetteremo il volere della gente perché questo era il nostro scopo.