Nelle case per anziani il personale che ha ricevuto una formazione specifica nel settore sociosanitario sa che, in realtà, il suo datore di lavoro sono i residenti e i propri famigliari che pagano la retta. L’Istituto che li ha assunti versa loro lo stipendio a fine mese. Nello specifico la "bibbia" di queste maestranze è senso del dovere, spirito di sacrificio e saper riconoscere la differenza tra problemi e bisogni del residente; ai primi vanno le soluzioni, ai secondi vanno le risposte dimostrando di possedere quel "cuore" professionale indispensabile per svolgere tale compito.
Gli addetti ai lavori che non lo capiscono e considerano la propria professione un’attività noiosa da fare tra una vacanza e l’altra, sono errori di assunzione!
È anche un dato di fatto che salute e benessere dell’anziano dipendono soprattutto dal buon senso, dall’intelligenza, dall’educazione, dalla considerazione, dal rispetto della persona da parte dei singoli direttori, dalla loro competenza, dalla loro formazione.
Personalmente considero le case di riposo "un paese nel paese" e ritengo fortunati i comuni in cui risiedono. L’offerta agli anziani di poter rimanere in un ambiente a loro familiare di tali istituti, una volta subentrata l’impossibilità di continuare a soggiornare al proprio domicilio, è un valore aggiunto alla loro qualità di vita, spesso preso in scarsa considerazione dalle Autorità.