Leggo con dispiacere la decisione di abbattere un "generico" lupo e resto sconcertato dal fatto che un animale la cui indole è "uccidere per mangiare" abbia da solo sterminato 19 animali. Per molti anni ho avuto l’opportunità di visitare il parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise dove il lupo è presente in branchi e nonostante molte resistenze è oggi una risorsa del territorio. Aggressioni ai greggi risultano normalmente in unità per evento, sempre "giustificate" da un successivo pasto dei predatori (lupi prima, volpi e rapaci dopo). Una strage per "diletto" e il modo in cui è riportata la notizia senza approfondimento sull’animale "lupo", ricorda i film sullo squalo degli anni 80.
Sorge la domanda se realmente si tratta di lupo, conoscendo le modalità di caccia dell’animale e i tempi di esecuzione: 19 capi in un giorno? Cosa dicono gli esperti? Ci vogliono molto tempo ed energie per un lupo soltanto. Ritornando al Pnalm, ma anche altre aree, in alcuni casi le predazioni sono state ricondotte a cani randagi (rilevabile dalle ferite sui capi e sulla modalità di esecuzione) e purtroppo a casi di malafede poi svelati dalle autorità (per accedere a un territorio più ampio, o far fronte a difficoltà economiche via assicurazione o risarcimento regionale). Se di "super" lupo si tratta, perché si è spostato in quella zona, da dove arriva e cosa eventualmente ha fatto cambiare le sue abitudini? Non è che noi uomini ci stiamo spingendo troppo in là riducendo le risorse anche di chi ci sta attorno? E se la risposta fosse che le prede abituali quali cinghiali, cervi, daini si stanno riducendo nei campi di caccia del lupo? Ma due pastori abruzzesi (cani)? Ha fatto tutto il necessario il pastore? D’altronde è lui che ha deciso di fare l’allevatore a casa del lupo.