La guerra in Ucraina comincia ad avere ripercussioni anche da noi. Se non altro sul prezzo della benzina. Con la scusa dell’aumento dei costi di trasporto, i proprietari delle stazioni, in pochi giorni, hanno fatto schizzare all’insù i prezzi di vendita. È però chiaro che costoro non hanno riempito i loro serbatoi né oggi né ieri. Hanno cioè verosimilmente fatto il pieno al prezzo "vecchio" e ai clienti fanno pagare quello "nuovo". Si possono quindi tranquillamente definire approfittatori di guerra. Non sarebbe quindi fuori posto se a loro carico venissero adottate misure punitive, da stabilire.
Lo stesso vale per le derrate alimentari, di cui pure è preannunciato un aumento dei costi.
Certo, rispetto a coloro che questa sciagurata guerra la subiscono davvero, col suo tragico corollario di attentati, di bombardamenti, di uccisioni, distruzioni ecc., questi sono problemi di poco conto. Non è però una ragione per non reagire.