Quanti morti a Gaza?

Alcuni lettori mi hanno scritto per mettere in dubbio il bilancio umano dell’intervento israeliano a Gaza. Considerano eccessive le cifre fornite da me e altri giornalisti. Sostengono anche che l’Onu avrebbe rivisto al ribasso il numero dei morti. Ma così non è: le Nazioni Unite hanno smentito di aver mai rimesso in discussione il bilancio del Ministero della sanità a Gaza.

Finora i morti diretti dei bombardamenti superano la cifra di 38’000, di cui oltre 25mila identificati. 17mila bambini (età inferiore ai 18 anni secondo la definizione Onu) sarebbero morti sotto le bombe. Alle 25mila vittime, cifra che l’agenzia umanitaria Onu (Ocha) conferma, bisogna aggiungere le persone non identificate (quelle ad esempio rimaste sotto le macerie), che a fine maggio erano oltre 10mila. Anche le fonti dell’intelligence israeliana, secondo il sito di informazione Local Call (Israele) considerano plausibile il numero di morti e feriti dal 7 ottobre forniti dal Ministero della sanità di Gaza.

Nel 2014 al termine dell’operazione «Margine di protezione» già ci fu una discussione sulla realtà del bilancio fornito dai palestinesi (2’310 vittime): ma fu poi confermato con qualche leggera differenza sia dall’Onu (2’251) sia da Israele (2’125). La rivista scientifica The Lancet, una delle più autorevoli al mondo, ha verificato l’identità delle prime 7’000 vittime, confermando i dati forniti dal Ministero della sanità palestinese. Anche il Washington Post si è occupato di una verifica considerando corretto il bilancio ufficiale. Al quale secondo un articolo appena pubblicato da The Lancet, bisognerebbe aggiungere le vittime indirette: morti per fame, sete, malattie o impossibilità di accedere alle cure. La cifra in questo caso sarebbe ben più importante: il numero dei morti dell’operazione militare di Israele salirebbe a 186mila.