laR+ I dibattiti

Di finanze cantonali e cittadella della giustizia

Questo fine settimana i cittadini saranno chiamati a votare su due importanti temi: il credito per l’acquisto dello stabile EFG a Lugano, da destinarsi alla cosiddetta “cittadella della giustizia” e una modifica della legge tributaria, che tra l’altro concede sgravi fiscali di una certa rilevanza soprattutto a contribuenti ad alto reddito.

Sono rimasto allibito nel prendere atto del dibattito parlamentare tenutosi a inizio febbraio di quest’anno: dopo giorni trascorsi a disquisire su tagli ed emendamenti vari al preventivo 2024, al termine della seduta i nostri granconsiglieri hanno votato senza batter ciglio un credito di ben CHF 76 milioni destinato all’acquisto del predetto stabile. A tale cifra si aggiungeranno negli anni decine e decine di milioni per i necessari interventi di ristrutturazione.

In qualità di cittadino e avvocato che esercita questa professione da 40 anni non posso che complimentarmi per la lungimiranza mostrata dai politici favorevoli. Il deperimento degli edifici in via Bossi a Lugano negli ultimi decenni non è certo il problema predominante e più urgente della giustizia.

Basti pensare all’allungamento dei tempi delle varie procedure: in ambito civile si sono quadruplicati, nei procedimenti amministrativi se possibile ancor peggio, mentre quelli della giustizia penale sono ormai semplicemente inaccettabili. Da tempo è noto un principio che dovrebbe essere sacrosanto: una giustizia lunga non è più una giustizia.

In effetti le tempistiche attuali favoriscono in sede civile chi deve fornire una prestazione (per esempio pagare una somma di denaro), mentre in ambito penale vanno a favore dei veri delinquenti (per contenere la pena da comminarsi i difensori sollevano correttamente l’attenuante specifica del lungo tempo trascorso dai fatti).

Dovrebbe essere evidente a tutti che anche soltanto una parte del credito in votazione sarebbe sufficiente per potenziare gli organici e migliorare sensibilmente le vere criticità delle varie autorità giudicanti e della magistratura penale. Spero che i nostri cittadini recepiscano correttamente la questione. Del resto è risaputo che le finanze del nostro cantone non sono certo rosee.

È però profondamente iniquo e scorretto cercare di risanarle con continui tagli nel settore dei servizi e delle prestazioni a favore dei più indigenti.

Se poi contemporaneamente si intendono adottare sgravi fiscali, che inconfutabilmente portano vantaggi tangibili soltanto ai più abbienti, appare chiaro che l’agire di certi politici e di una parte dell’elettorato è sempre più irresponsabile e schizofrenico.