È quanto una persona responsabile può pensare in merito alla decisione di Biden di ufficializzare la fornitura di missili a lungo raggio, come chiesto per mesi dal presidente ucraino Zelensky. Mezza verità; questi missili (Atacms) sono già stati consegnati e impiegati dall’Ucraina fin dall’inizio della guerra. Sono serviti ad esempio per colpire navi russe sul Mar Nero già nel 2022. Non hanno cambiato il corso della guerra allora, ancor meno possono cambiarlo ora. Zelensky vuole gli JASSM-ER. La differenza è notevole, non si tratta solo della maggiore gittata (un migliaio di chilometri contro i 300 degli Atacms), perché gli ucraini possiedono già missili e droni con questa gittata. La differenza sta nel sistema di guida che può essere gestito solo da personale militare americano. Ossia solo se gli Stati Uniti entrano direttamente in guerra contro la Russia. Quindi il rischio di conflitto nucleare diventa molto più concreto. Lo capisce anche un bambino. "Lo ha fatto per conservare il Kursk e dare maggior peso all’Ucraina in caso di prossimi negoziati di pace oppure per lasciare una patata bollente in più a Trump”, scribacchiano i media occidentali dimenticandosi che non esiste proporzione tra l’obiettivo e il rischio della guerra totale. Il fatto che non riescano a cogliere questo punto spiega perché siano ormai all’ultima trincea della demenza.
I vertici degli Stati Uniti, prima degli altri, hanno capito che la guerra in Ucraina è persa, ma il loro modo di reagire non è quello di fermare la situazione e preparare al meglio la futura, per quanto difficile, “rivincita", ma uno scalciare furioso dentro una polveriera, mentre a Mosca si rispolvera Napoleone e le sue pensate: se il nemico fa una mossa sbagliata, lascialo fare.