La sindaca di Cevio Moira Medici risponde alle dure critiche di Dusca Schindler apparse sulla ‘Rivista’ edita da Dadò. ‘Chi mi critica si candidi’
L’editore Armando Dadò, sul suo mensile ‘La Rivista’ del mese di dicembre, ha dato ampio spazio a un articolo di Dusca Schindler. Dal 2016 al 2021 sono stata in carica come consigliera comunale. A inizio 2021, mi è stato chiesto di mettermi a disposizione per il Municipio e così è stato. Speravo di essere eletta ma mai avrei pensato di uscirne sindaco di quindicina! La gioia è stata grande, così quanto il dubbio che non fosse ancora il momento giusto. Ho trascorso diversi giorni a pensare quale decisione prendere, conscia che la carica fosse gravosa e la mia esperienza all’epoca ancora limitata. Ho poi deciso di accettare, soprattutto per onestà verso i cittadini che mi hanno onorata di così tanti voti. Davo per scontato che, come in qualsiasi elezione, ci sarebbero stati contenti e scontenti, ma mai avrei immaginato che qualcuno potesse trasformare quel malcontento in astio verso la mia persona.
Sono stata apostrofata con aggettivi (anche pesanti) per aver “deposto” il sindaco uscente. Sindaco che, se avesse avuto così a cuore il proprio Comune, avrebbe potuto accompagnare con le sue competenze ed esperienza, la sua importante memoria storica e le conoscenze acquisite in tanti anni di attività politica, i nuovi eletti, fosse anche solo per un breve lasso di tempo. Così non è stato e posso anche comprendere la sua decisione.
Con queste premesse, con tanto impegno e buona volontà, ho iniziato comunque il mio mandato. I primi due anni sono stati molto duri, ho lavorato in un ambiente ostile e ricevuto attacchi da più parti. Ho sofferto ma non ho mollato. Gli attacchi continuano anche oggi, ma ormai mi sono fatta la scorza dura.
I rapporti e la collaborazione con l’esterno sono importanti e vanno salvaguardati, avendo ben presente il bene del proprio comune e difendendolo. Questo non ha nulla a che vedere con il “buonismo”, ma semmai con la consapevolezza che collaborare è necessario per un Comune di periferia quale Cevio. La maggior parte del lavoro dell’esecutivo non si può vedere o quantificare, ma di fatto è molto e viene portato avanti con motivazione e impegno.
Dopo anni di studi, abbiamo finalmente istituito il servizio extrascolastico, servizio molto importante per le nostre famiglie e per l’attrattività del nostro Comune. Lottiamo costantemente per i diritti dei Comuni di periferia, ci battiamo per la salvaguardia dei nostri nuclei storici e del nostro meraviglioso paesaggio in generale. Portiamo avanti il progetto del nuovo centro ricreativo e, si sa, alcuni progetti necessitano di tempo, soprattutto quando si parla di importanti investimenti.
Studiamo modifiche di Pr per la nostra regione, a favore dei nostri cittadini. Ci battiamo per mantenere i servizi al cittadino e i posti lavoro. Cerchiamo di attuare misure concrete per i nostri anziani e stiamo lavorando per le nostre scuole. Molto si è fatto e molto, insomma, resta ancora da fare. In tal senso è evidente che pretendere che in 3 anni si porti a termine quanto non è stato fatto negli ultimi 15, dopo l’aggregazione del 2006 partita con molte promesse, è molto pretenzioso. Detto questo, sento di poter dire che il Municipio non è stato con le mani in mano.
Anch’io faccio un invito a tutti i miei concittadini che hanno a cuore il bene del Comune di Cevio o a quelli che ritengono di avere più competenze per governarlo, di candidarsi alle prossime elezioni. Le poltrone sono 5 e quindi c’è posto anche per chi si crede migliore e definisce “comparsa” chi oggi siede in Municipio, saranno comunque i cittadini a dire l’ultima parola.