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Non va bene in questo Cantone!

Nella votazione del 15 maggio 2022 purtroppo tanti non hanno capito che il decreto Morisoli per il pareggio dei conti entro il 2025 (comprimendo unicamente le spese), avrebbe creato grossi disagi. Il 62% dei cittadini nemmeno è andato a votare! Le paure evocate dalle 21 associazioni, sindacati e partiti all’origine del referendum del 2022 contro il decreto Morisoli non sono state capite allora, ma oggi sono sempre più chiare a chi vuol vedere e capire.

Il preventivo cantonale 2024 è in fase di stallo: si rischia di andare al voto in parlamento all’inizio del 2024, perché i partiti in commissione della gestione se le stanno dando di santa ragione. Morisoli e Pamini ora si nascondono per la vergogna dei tagli sul settore sociale e sanitario, che hanno generato con il loro estremismo. In particolare i nuovi progetti per i giovani vengono scandalosamente bloccati. Sul personale cantonale e sussidiato si taglia gli stipendi e non si compensa il carovita per la ventesima volta dal 1993: su 30 anni ci sono quindi 20 anni con taglio del potere d’acquisto. Ma non sarà mica una politica del personale seria? È una politica salariale che fa arrabbiare e demotiva! Nessuna azienda si comporta in questo modo. E infine l’arrabbiatura contro il decreto Morisoli viene anche dal fatto che il ceto medio viene aiutato meno di quello che si dovrebbe per far fronte alla crescita dei premi cassa malati. Alla faccia dei partiti che coccolano il ceto medio, dal centro all’Udc.

Il decreto Morisoli è un decreto finanziario estremista, che colpisce tante persone e tante realtà. Leggo oggi che a Paradiso il Municipio vuol mettere il 58% di moltiplicatore d’imposta, quando tanti Comuni hanno il 95-100%: e concludo che i soldi in questo Cantone ci sono, ma sono mal distribuiti! Non va bene tartassare le finanze del Cantone, per poi colpire il ceto medio-basso, lasciando che i ricchi se la passino liscia e magari si vedano ridotte ancora le imposte sul reddito come programma la destra. Tatissimi sono stufi e schifati da questo sistema assurdo di gestire le finanze e i sacrifici finanziari in questo Cantone. Come sindacato chiamiamo tutti a opporsi e a manifestare in piazza a Bellinzona il 22 novembre. Anche il mite Ticinese, governato dai balivi per quattro secoli, sa rialzare la testa (scusate)… Insomma, quando ci vuole, ci vuole!