Locarno e Lavertezzo aggregati? È presto per dirlo, ma in questa fine anno 2023 la buona notizia è che l’idea non è più solo un’ipotesi, ma un processo in cantiere vero e proprio. Come noto, lo scorso 27 ottobre i sindaci Alan Scherrer per Locarno e la collega Tamara Bettazza per Lavertezzo, hanno consegnato al Consiglio di Stato l’istanza per l’avvio di una procedura d’aggregazione. Ora la palla passa al Cantone che dovrà elaborare il progetto vero e proprio con i dettagli: le doti dei due “sposi”, elencare i vantaggi e gli eventuali contributi cantonali.
Ma chi ha a cuore lo sviluppo e quindi il benessere della nostra Città e dei suoi quartieri periferici (odierni e futuri) non deve dormire sugli allori né aspettarsi che il Cantone faccia tutto il lavoro.
Certamente c’è la soddisfazione perché si tratta di un primo risultato raggiunto dopo anni di stop al dibattito (e per questo ringrazio i 14 colleghi di tutti i partiti che nel 2022 sottoscrissero l’interrogazione con cui chiedevo al Municipio di Locarno di fare il punto sul tema aggregazioni tra la Città, Piano e Collina; un piccolo aiuto a scuotere le acque).
Ora si tratta di difendere questo progetto in gestazione, affinché cresca sano e soprattutto vada in porto. E che sia da esempio per altri progetti rimasti nel congelatore dopo i “no” di 11 anni fa. A tal proposito va segnalata la mozione Belgeri-Angelini Piva per un’estensione della Città ai territori di Orselina, Mergoscia, Brione s/Minusio e Cugnasco-Gerra.
La fusione tra Locarno e Lavertezzo sarebbe anzitutto una fusione tra il quartiere cittadino delle Gerre di Sotto e il Comune sul Piano. È grazie alla vivace vita comunitaria tra queste due realtà del comparto est che non stiamo parlando di una fusione “fredda”, tra entità lontane, bensì tra vicini che già collaborano efficacemente e proficuamente su più fronti. A livello strutturale, nella gestione dell’acquedotto. Inoltre, già oggi alunni di Locarno dell’area agricola frequentano l’Istituto scolastico di Lavertezzo. Diversi domiciliati nell’area partecipano alle iniziative di quest’ultimo Comune. Insomma, c’è una comunità viva. Una fusione scongiurerebbe anche il rischio di Locarno di perdere le Gerre (come prevedeva il Piano cantonale delle aggregazioni del 2016; a cui la Città si è opposta fermamente).
È già partita una raccolta firme dei contrari. Bene, ben venga il confronto democratico. Affinché anche i cittadini contrari o indecisi possano essere informati correttamente. Sono sicuro che i dati e le proiezioni che usciranno dal dossier elaborato dal Cantone insieme ai due Comuni dimostreranno la bontà dell’operazione. Il piccolo non deve avere paura del grande. Per la comunità di Lavertezzo la capacità progettuale e il potere contrattuale non potranno che migliorare.