Locarnese

A Lavertezzo sono oltre 300 a dire no al matrimonio con Locarno

Le 304 firme (che rappresentano un quarto della popolazione del paesino del Piano di Magadino) contro l'aggregazione sono state consegnate in Municipio

31 gennaio 2024
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«Sappiamo che queste firme non hanno valore giuridico, ma un peso politico, quello sì».

E anche un peso piuttosto significativo, visto che i 304 cittadini che hanno sottoscritto la petizione contro la prospettata aggregazione tra Lavertezzo e Locarno, rappresentano praticamente un quarto della popolazione di circa 1260 abitanti del piccolo comune (in tutti i sensi visto che si estende su appena 900mila metri quadrati) del Piano di Magadino. Proprio l’alternativa di un’unione con le altre località limitrofe (Gordola in primis) piuttosto che con la Città, così come la modalità con cui il Municipio ha portato avanti il progetto, sono tra le principali motivazioni che hanno spinto l’ex municipale (fino al 2005) Giorgio Bacciarini a promuovere la raccolta firme e a consegnare queste ultime, oggi, presso la casa comunale, dove ad accoglierlo c’erano la sindaca Tamara Bettazza, il membro dell’esecutivo Matteo Lanini (capo Dicastero finanze ed economia) e il segretario comunale Damiano Gianella.

«L’ho fatto – prosegue Bacciarini – perché un’aggregazione rappresenta un passo importante e non trovo giusto che venga presa esclusivamente da tre o quattro persone, ossia una parte del Municipio, in fretta e all’oscuro di tutti. Perché è così che è andata, per la popolazione è stato un fulmine a ciel sereno, non c’è stato nessun tipo di comunicazione, né tantomeno un coinvolgimento della gente attraverso ad esempio, come capita solitamente quando c’è una fusione, un sondaggio».

A fine ottobre 2022 la proposta di ‘matrimonio‘, poco più di un anno dopo il via libera del Cantone

Ed effettivamente, la notizia del possibile matrimonio tra Lavertezzo (per così dire il proponente, che si è “dichiarato” alla Città nell’autunno 2022, tanto che la questione era poi emersa in un Cc del dicembre di quell'anno) e Locarno è trapelata un po’ a sorpresa a fine ottobre 2023 dalle pagine della Regione. La conferma che i due Comuni, confinanti nella zona di Riazzino, fanno sul serio, è arrivata pochi giorni dopo, il 27 ottobre, quando i due sindaci Tamara Bettazza e Alain Scherrer hanno consegnato l’istanza di aggregazione direttamente nelle mani del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e del capo della Sezione degli enti locali Marzio Della Santa. Una richiesta approvata un paio di settimane or sono dal Consiglio di Stato, che ha quindi istituito la Commissione di studio (di cui fanno parte anche Bettazza e Scherrer, ma solo fino ad aprile, dato che entrambi lasceranno i rispettivi esecutivi) incaricata di elaborare un progetto aggregativo. E questo nonostante tale unione non sia contemplata nel Piano cantonale delle aggregazioni (Pca) del 2018, che anzi colloca i Comuni in due scenari differenti: Lavertezzo forma con Cugnasco-Gerra, Gordola e il quartiere locarnese Gerre di Sotto lo scenario denominato “Piano”, mentre Locarno fa parte dello scenario “Locarnese”, che riunisce undici comuni dell’omonimo agglomerato.

Chi difende il progetto e chi lo critica

Un iter quello appena riassunto accompagnato da diverse polemiche e prese di posizione, tra chi difende il progetto e chi invece lo critica. Nella prima categoria rientra evidentemente il partito della sindaca del paesello sul Piano, Per Lavertezzo, che ha tra le altre cose ricordato l’urgenza (in particolare per le difficoltà economiche che si trascinano da anni) di aggregarsi e come l’opzione Locarno sia risultata essere la migliore tra quelle concretizzabili in tempi non troppo lunghi. Voci positive si sono levate anche dalla stessa Città, con ad esempio il consigliere comunale Kevin Pidò (Lega) che oltre a sostenere il matrimonio tra i due Comuni, ha ricordato la mozione Belgeri-Angelini Piva per un’estensione della Città ai territori di Orselina, Mergoscia, Brione s/Minusio e Cugnasco-Gerra.

Tra chi invece ha storto il naso, i Comuni di Gordola e Cugnasco-Gerra, più orientati verso un raggruppamento dei Comuni della sponda destra del Piano. In questo senso il Municipio di Cugnasco-Gerra a inizio 2023 aveva avviato una consultazione: Tenero-Contra aveva subito risposto picche (in quanto, si è scoperto, già coinvolto in una proposta aggregativa avanzatagli da Mergoscia e in seguito allargata anche a Brione s/Minusio e Orselina), Gordola si era detto aperto al dialogo, mentre Lavertezzo aveva preso tempo, per poi optare, si è scoperto, per Locarno. Con tanti saluti appunto a Gordola («siamo rimasti sorpresi dal dietrofront di Lavertezzo e non lo capiamo», le parole espresse alla Regione dal sindaco Damiano Vignuta) e Cugnasco-Gerra («il loro no ci mette un po’ in difficoltà», ci aveva confessato il capo dell'esecutivo Gianni Nicoli).

Rivalutare lo scenario del Piano e coinvolgere la popolazione

Lo scenario “Piano” è anche quello che vorrebbe veder perlomeno approfondito chi ha messo in piedi la raccolta firme, sostenuta dal partito di opposizione Centro e Indipendenti… «La fusione con Gordola – prosegue Giorgio Bacciarini –, approfondita nella passata legislatura, era a buon punto, ma poi la pandemia ha rallentato tutto e il colpo di grazia è arrivato con le elezioni del 2021, che hanno portato a un cambiamento dei rapporti interni al Municipio (Bettazza aveva “spodestato” al ballottaggio, per 89 voti, Roberto Bacciarini, ndr). Con queste firme chiediamo proprio di ritirare l’istanza aggregativa con Locarno, sederci al tavolo e rivalutare tutte le possibilità, in particolare quella con Gordola, con cui c’è già un’ottima collaborazione sotto più aspetti (ad esempio per scuola, acqua potabile, polizia). Siamo sicuri che un’aggregazione sia necessaria per Lavertezzo e non siamo contrari a prescindere a un’unione con Locarno, ma solo se si rivelasse davvero la migliore opzione. Per esserlo, deve anche essere condivisa dalla maggioranza della popolazione, che deve venir coinvolta nel processo, cosa che non è avvenuta in questo caso».

Il Municipio: ‘Variante approfondita con municipali e consiglieri comunali’

Una tesi quest’ultima respinta da Bettazza e Lanini, che hanno ribadito come dietro alla decisione di proporre l’aggregazione con Locarno, c’è un importante lavoro di approfondimento, che comprende anche due serate dedicate a municipali e consiglieri comunali, dalle quali era emerso come la maggioranza ritenesse più opportuno un matrimonio con la Città piuttosto che Gordola e Cugnasco-Gerra. Un riscontro al quale l'esecutivo aveva dato seguito approfondendo la questione con il Municipio di Locarno, tanto da arrivare, dopo vari incontri bilaterali e definiti gli intenti comuni, a inoltrare l'istanza.

Quanto alla petizione, i due membri dell’esecutivo si sono limitati a ribadire di essere sempre stati “aperti alle critiche costruttive” e che “anche in questo caso verrà data la giusta importanza all’opinione dei cittadini, che rispettiamo e ai quali risponderemo adeguatamente una volta analizzati i contenuti della petizione».