I dibattiti

Il ruolo dei Comuni nelle emergenze

(Ti-Press)

I forti temporali e le abbondanti grandinate degli scorsi giorni hanno causato, in alcune nostre regioni, danni importanti. Fiumi ingrossati, frane, colate di sassi e di fango hanno comportato spiacevoli conseguenze. Il Comune ha dimostrato tutta la sua importanza. Quanto avvenuto, affermano gli esperti, è ascrivibile al cambiamento climatico e dovremo quindi, purtroppo, abituarci. La frequenza di questi fenomeni sorprendono e preoccupano le Autorità comunali che devono non solo pianificare ma anche rispondere sollecitamente ai bisogni dei cittadini. Tutto questo a comprova dell’importanza del rapporto fra cittadini e prima Autorità, il Municipio, presente sul territorio alla quale compete la politica di prossimità.

Il ruolo del Comune va oltre la gestione delle emergenze ed è il punto di riferimento in cui i cittadini possono trovare sostegno e orientamento per affrontare le difficoltà che si presentano. Dall'organizzazione delle operazioni di pulizia e ripristino, alla distribuzione di risorse e assistenza, il Comune è l'anello di congiunzione che unisce la comunità in tempi di crisi. Non si tratta solo di identificare le zone a rischio, di prevenire i pericoli naturali e di valutarli con sufficiente anticipo, ma soprattutto di concretizzare un’attenta cura del territorio. Proprio i Municipi e i Patriziati sono riusciti, nel corso degli anni, a costantemente monitorare il territorio garantendo i necessari interventi di manutenzione. Ben diversa la situazione di altri Stati europei nei quali il ruolo dei Comuni viene meno vuoi per il fatto che il potere è accentrato in province o a livello nazionale, vuoi perché hanno meno risorse. Il nostro sistema federale ci viene in aiuto e riconosce sin dalla Costituzione federale l’autonomia dei Comuni e quindi le necessarie risorse.

I Municipi devono costantemente elaborare importanti strumenti di pianificazione comunali dando attuazione alle prescrizioni del piano direttore cantonale negli strumenti di pianificazione comunali. I Comuni contribuiscono poi in modo significativo alla certezza della pianificazione nella procedura di autorizzazione edilizia. Per il cittadino ticinese il confronto costruttivo con il Municipio, il pianificatore comunale, e gli uffici cantonali competenti diventa essenziale. Aggregare i Comuni oltremisura significa allontanarli dal proprio territorio e dai problemi dei cittadini. Il ruolo dei Comuni e dei sindaci è, e rimane, imprescindibile non solo nella gestione dell’emergenza ma anche nel suo superamento e nell'attuazione coordinata delle misure volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita e di lavoro, ripristinare i servizi essenziali e ridurre il rischio residuo, oltre quello della pianificazione.

Il Comune ticinese deve poter continuare a svolgere l'attività di informazione alla popolazione sugli scenari di rischio, sulla pianificazione di protezione e sulle situazioni di pericolo determinate dai rischi naturali o derivanti dall'attività dell'uomo coordinando le attività di assistenza e assicurando il flusso di informazioni. Recentemente il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione nella quale si auspica venga guidato e non impedito lo sviluppo edilizio e la densificazione. Molti atti pianificatori imposti dalla legislazione federale ai Comuni nella pratica spesso rendono difficile lo sviluppo urbano e la densificazione interna. Molti Comuni sono attualmente limitati nelle loro decisioni dalla moltitudine di vincoli imposti dalla legge federale. Ciò si traduce spesso in procedure lunghe e ritardi nelle costruzioni, soprattutto per quanto riguarda i progetti abitativi e di sviluppo della nostra economia. La mozione vuole porre rimedio a questo conflitto di interessi. In futuro, l'interesse pubblico dei Comuni dovrà essere tenuto in maggiore considerazione non solo nella legislazione federale ma anche nei progetti di pianificazione territoriale e un occhio attento dovrà essere posto a una ridotta burocratizzazione delle procedure.