I dibattiti

A Mendrisio serve un vero cambio di rotta

La Città è chiamata a rivedere la spesa pubblica e le sue priorità. Per cominciare va tagliato l’Ufficio dello sviluppo economico

Tiziano Fontana
(Ti-Press)

La Lista Civica ha votato contro l’aumento del moltiplicatore e contro il Preventivo 2023 perché ritiene che non vi siano le premesse politiche, vale a dire la volontà di cambiare rotta e mentalità da parte dei partiti che governano Mendrisio. La situazione finanziaria preoccupa visto il divario tra moltiplicatore politico e moltiplicatore aritmetico. È quindi urgente analizzare la spesa pubblica del nostro Comune e ripensare le priorità di investimenti e le voci di spesa.

In linea generale si concorda con certi punti del rapporto di maggioranza della Commissione della gestione in cui si denuncia «una gestione finanziaria allegra da parte delle amministrazioni precedenti», «una gestione del personale e delle assunzioni molto vivace» e la «mancata revisione dell’organizzazione comunale». Caratteristiche negative esistenti da oltre un decennio e che sussistono tuttora.

Una voce di spesa in costante crescita è quella per il personale dell’amministrazione comunale: oggi, su 93,4 milioni di franchi di spese correnti, 34,7 milioni sono per il personale (erano 29 milioni di franchi a Consuntivo 2015). A questo aumento apparentemente inarrestabile bisogna porre un limite. Per loro natura le amministrazioni tendono a crescere senza soluzione di continuità, aggiungendo sempre nuovi compiti, settori e personale. La trasformazione da amministrazioni al servizio dei cittadini in burocrazie autoreferenziali è oggetto di una moltitudine di studi universitari.

Per la Lista Civica non è sufficiente voler riorganizzare l’amministrazione, come intende fare l’attuale Municipio che ha affidato un mandato a un esperto esterno; bisogna anche prevedere il taglio di determinate funzioni o servizi, come per esempio l’Ufficio dello sviluppo economico. Riteniamo che sia velleitario possedere un tale ufficio per una realtà comunale come la nostra. Esso dovrebbe essere, eventualmente, sostituito da una figura a livello di Distretto, legata all’Ente regionale di sviluppo, secondo una logica di economia di scala.

Altre spese rilevanti, conseguenti a scelte delle autorità politiche comunali, derivano dai Piani regolatori sovradimensionati, con previsioni di crescita senza limite non solo di popolazione ma anche, conseguentemente, di infrastrutture e di costi per la collettività sotto forma di contributi a carico dei cittadini: mi riferisco, per esempio, ai contributi di miglioria per il Piano generale di smaltimento delle acque (Pgs), che prevede un investimento di 70 milioni su 20 anni per sostenere questa crescita urbana illimitata.

Abbiamo appoggiato determinate proposte di tagli di spesa, ritenendole un primo passo necessario, seppur insufficiente. L’aumento del moltiplicatore riteniamo sia una scappatoia per non cambiare rotta. Per la Lista Civica si deve riorientare il Comune verso scelte dettate da sobrietà e limiti e verso interventi per garantire seriamente le basi naturali della vita (suolo, aria e acqua) e per salvaguardare il patrimonio culturale e naturale.