Una parte della destra sostiene che il sistema fiscale ticinese non sia concorrenziale rispetto a quello degli altri cantoni. Nulla di più falso.
Per le persone fisiche, a opera di noti ricercatori ticinesi è stato recentemente redatto uno studio comparativo tra il Cantone Ticino e gli altri cantoni, giungendo a conclusione che il sistema ticinese è estremamente vantaggioso per i redditi modesti diventando non concorrenziale per gli alti redditi. Occorre però notare che le persone benestanti beneficiano di formidabili agevolazioni (tassazione sul dispendio, abbattimento dell’imponibilità dei dividendi e in alcuni casi libera determinazione del salario).
In aggiunta a ciò, il calcolo dei valori locativi, a livello ticinese, è estremamente vantaggioso, rispetto a numerosi cantoni d’Oltralpe, probabilmente troppo vantaggioso, ciò che distorce ogni tipo di analisi comparativa. A livello di tassazione delle persone giuridiche, non possiamo certamente competere con i cantoni della Svizzera centrale, ma il nostro sistema sta diventando conforme Ocse giungendo ad aliquote vicine al 15%, adatte alla conformazione del nostro territorio e nella media svizzera. Tanto più che beneficiamo del vantaggio di non avere seri competitors, poiché un trasferimento d’azienda è comunque una decisione complicata da attuare e irta di problematiche.
Analizzando i dati fiscali si nota comunque una particolarità slegata dalle aliquote, a cui il politico ticinese dovrebbe metter mano. Secondo gli ultimi dati statistici pubblicati (2017) le società ticinesi conseguono un utile imponibile medio di ca. fr. 160’000 terz’ultimo valore statistico a livello svizzero, quando il valore massimo ammonta a ca. fr. 10’000’000 e il valore medio a ca. fr. 1’000’000. Questi valori dimostrano che non possediamo sufficienti imprese ad alto valore aggiunto e che sarebbe opportuno investire affinché in futuro il nostro cantone possa attrarre l’eccellenza.
Quindi investire nella formazione, nell’aiuto alle aziende, nelle infrastrutture, nelle nuove tecnologie, nel risparmio energetico e finalmente giungere all’accesso al mercato con la vicina Penisola.
Ecco perché ritengo che non sia il momento d’impugnare le forbici, bensì d’investire.