Nel 2020, in Svizzera sono morte 72 persone necessitanti un trapianto d’organo perché nel momento chiave non vi era un donatore. Sebbene il numero di potenziali donatrici e donatori di organi sia aumentato costantemente negli ultimi anni, la disponibilità di sufficienti organi nel nostro Paese non è ancora data. Una situazione che impone una riflessione e un’azione politica; anche alla luce dell’evoluzione della medicina. Le possibilità per risolvere questa problematica sono reali e per questo il prossimo 15 maggio raccomando caldamente di votare "sì" alla modifica della Legge sui trapianti.
Infatti, i sondaggi mostrano come gli svizzeri e le svizzere abbiano generalmente un atteggiamento positivo verso la donazione di organi: circa l’80% della popolazione si dichiara favorevole. Tuttavia, al momento decisivo, imprevedibile, la volontà effettiva non è documentata ufficialmente. Si vorrebbe o si sarebbe voluto, ma non ci si pensa e non si agisce a priori. Un cambiamento è tanto necessario quanto ragionevole in questa costellazione.
È proprio per questo motivo che il Parlamento ha deciso, alla fine del 2021, di presentare il progetto in votazione. Con un "sì" anche in Svizzera si passerà al modello del "consenso presunto in senso lato": chi non intende donare gli organi alla propria morte dovrà esprimersi in un registro nazionale quando è in vita. Nel caso in cui la volontà della persona non sia nota, spetta ai familiari della persona deceduta decidere secondo la sua presunta volontà. Un passo significativo e necessario per contrastare l’odierna carenza di fronte a una popolazione altamente disponibile. La volontà va documentata e l’approccio proposto responsabilizza fortemente l’individuo e non dimentica la centralità sussidiaria della cerchia famigliare. Un approccio fortemente solidale e responsabilizzante, un modello molto svizzero.
Con il passaggio dalla volontà di donazione attiva al modello del "consenso presunto in senso lato" si genererà una dinamica essenziale per i 1’500 pazienti che ogni anno necessitano di un organo. L’introduzione di questo cambiamento non contribuirà da solo alla scomparsa delle liste d’attesa, ma è un passo indispensabile per migliorare la situazione generale, come dimostra uno sguardo ai Paesi vicini, dove le donazioni sono aumentate grazie a riforme simili. La discussione sulla donazione di organi deve trovare maggiore spazio nella società, generando informazione e sensibilizzazione.
Lo status quo non è un’opzione. Sono troppe persone in lista d’attesa e le morti che potrebbero essere evitate. La disponibilità della popolazione è comprovata, il nuovo sistema ha tutte le premesse per aumentare il numero di organi fruibili, valorizzando la responsabilità individuale e la sussidiarietà della famiglia. Il prossimo 15 maggio votiamo "sì" alla modifica della Legge sui trapianti.