Ho letto con molto interesse l’approfondimento di venerdì su questo giornale. Il quadro che emerge, non nuovo e peraltro non particolarmente sorprendente, è il fedele specchio della nostra società. Tutti noi abbiamo esigenze di mobilità sempre crescenti. La libertà e le possibilità che ci vengono offerte sono infinitamente superiori a qualche decennio fa e il cittadino desidera sfruttarle. Il territorio però non si può estendere a piacimento e le risorse sono limitate. La troppa fame di mobilità si traduce in obesità di traffico…
Accade dunque che per i nostri spostamenti vorremmo strade più veloci, collegamenti di trasporto pubblico ancora più frequenti ed affidabili, percorsi ciclabili più fitti e sicuri, ma per la nostra (legittima) sicurezza, protezione dalle emissioni sonore o atmosferiche e tranquillità le strade diventano problematiche e la spesa pubblica un limite.
In questo inevitabile conflitto di interessi la ricerca del punto di equilibrio diventa un’impresa molto impegnativa. Dalla fine degli anni 90 del secolo scorso gli sforzi per offrire un sistema di trasporti articolato ed efficiente si sono moltiplicati. Gli ingenti investimenti nell’infrastruttura ferroviaria e il recentissimo potenziamento (+53%!) delle corse di treni e bus offrono ormai una vera alternativa all’automobile.
Intendiamoci: il trasporto pubblico non sostituirà mai integralmente il mezzo privato e non potrà raggiungere certi standard di comfort dell’automobile. Il treno o il bus hanno però degli atout che vale la pena provare. Lo stress della guida è sostituito dalla possibilità di rilassarsi o di dedicarsi ad attività di lettura o lavorative ad un costo inferiore (soprattutto se utilizzato regolarmente).
A tal proposito il sito www.trasportopubblico.ch consente di meglio conoscere l’offerta disponibile e magari superare qualche pregiudizio sulla frequenza delle corse o sul confronto di costo con l’automobile. Sempre dallo stesso sito è possibile scaricare una carta giornaliera gratuita per testare sul campo treni e bus.
Quando siamo incolonnati non possiamo svolgere tante attività. Possiamo tuttavia riflettere sul fatto che il traffico non sono solo quelli davanti e dietro a noi, ma lo siamo tutti. E che la rinuncia ad uno spostamento in automobile anche solo ogni tanto porterebbe sollievo a tutto il sistema.
Le tecnologie moderne ci aiutano a scegliere tra diverse opzioni, la bicicletta elettrica consente di superare dislivelli e distanze fino a poco tempo fa poco proponibili.
Gli enti pubblici mettono a disposizione le reti di trasporto e questo sforzo proseguirà anche in futuro. Il cambio di mentalità non lo possono però imporre (per fortuna!) ma passa ancora dalla responsabilità e dalla disponibilità di ognuno di noi.