L’iniziativa popolare “No alle pigioni abusive, Sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione” in votazione questa domenica è inutile e ridondante: oggi l’inquilino può già, per legge, chiedere al proprietario la pigione pagata dal suo predecessore e in caso di aumento sostanziale, contestarla (e ciò anche se il proprietario non dovesse rispondere alla richiesta!). Gli iniziativisti affermano che, allo stato attuale, farlo sarebbe comunque troppo difficile. In realtà l’unica differenza è che l’inquilino che considera la propria pigione abusiva, invece di ricevere un modulo allestito dal proprietario, deve domandare a quest’ultimo l’ammontare della pigione precedente, facoltà che la legge già oggi prevede. Il seguito della procedura sarebbe identico in entrambi i casi.
Nella sostanza, per le parti si tratterebbe solo di un’ulteriore complicazione, suscettibile di aumentare il carico burocratico, con costi importanti e, soprattutto, spiacevoli rischi in caso di dimenticanza o errata compilazione.
Personalmente sono dell’avviso che la posizione del Governo e del Parlamento, che si sono opposti all’iniziativa, sia oltremodo condivisibile e che l’introduzione dell’obbligatorietà del modulo non comporti alcun vantaggio reale per gli inquilini. Di fatto ad aumentare sarebbe unicamente l’insicurezza giuridica poiché il locatore, anche a distanza di molti anni, potrebbe essere confrontato con procedure giudiziarie del tutto inattese e che si scontrano con il normale e comune buon senso. L’invito per il 26 settembre è dunque quello di esprimere un convinto NO al formulario ad inizio locazione, anche perché la nostra vita è già diventata un esercizio burocratico sufficientemente macchinoso, senza che sia necessario complicarla ulteriormente.