I dibattiti

Pista ciclabile Bassa Mesolcina: opera e spesa faraoniche

Il progetto avrebbe dovuto essere sviluppato a livello regionale e cantonale e non unicamente dai tre Comuni coinvolti

Flavio Raveglia, vicesindaco di San Vittore e capodicastero Finanze

A complemento dell’articolo apparso su ‘laRegione’ il 27.8.2021 preciso che, da sportivo attivo e padre di famiglia, concordo con la necessità di realizzare la pista ciclabile, tracciato in grado di colmare una lacuna che tocca tutta la Mesolcina. Ritengo però che si sarebbe dovuto sviluppare il progetto a livello regionale o cantonale e non unicamente dai tre Comuni della bassa valle coinvolti.

Uno dei problemi, che mi trova in totale disaccordo, è la ripartizione del costo fra San Vittore, Roveredo e Grono: si avrebbe dovuto trovare una chiave di riparto più equa e sostenibile. Non accetto che per un progetto di tale importanza regionale San Vittore debba nuovamente ‘calare le braghe’ e accollarsi la fetta di costi maggiore a favore dei Comuni vicini. Inoltre ribadisco che l’investimento discusso non è prioritario e che sono rimaste senza risposta molte domande su finanziamento, tracciato e iter procedurale espresse anche dalla Commissione di gestione durante la recente Assemblea comunale.

Alle condizioni attuali non posso condividere l’opinione che si tratti di un’opportunità, come invece asserito da diversi colleghi di Municipio: investiamo in un’opera non prioritaria che pregiudica la realizzazione di altri importantissimi progetti per la nostra comunità, come ad esempio la nuova scuola: ma stiamo scherzando? Ho sempre sostenuto i progetti lungimiranti, ma non devono essere faraonici o dettati da incomprensibile voglia di ‘grandeur’. Non dobbiamo neppure dimenticarci che gli effetti del Covid non si sono ancora manifestati sulle entrate fiscali comunali.

Attualmente le casse del nostro Comune godono di buona salute, ma basta qualche investimento poco ragionato per compromettere la gestione corrente. Mi chiedo infatti come faremo a sostenere il costo per una pista ciclabile pari a 2,09 milioni di franchi. Sia chiaro: 1,2 milioni rientreranno nelle casse comunali sotto forma di sussidio cantonale, ma nel frattempo bisognerà gestire scrupolosamente la liquidità a disposizione, considerando gli altri investimenti già votati dall’Assemblea che ammontano a circa 2 milioni. Abbiamo una liquidità soddisfacente che potrebbe essere impiegata per ridurre il debito al 31.12.2020 ed essere ancora in grado di far fronte alla gestione corrente, pagare gli stipendi del personale e le spese vive, considerando la maggior uscita del 2021 di  250'000 franchi già messa a preventivo.

Sono del parere che se il nostro piccolo Comune dovesse fare tutti questi investimenti, avrà inevitabilmente un’evoluzione sfavorevole del tasso fiscale, che non potrà essere mantenuto a lungo all’attuale 75%. Infatti, ogni 100'000 franchi di perdita ‘pesa’ il 5% sul gettito fiscale, che in media ammonta a circa 2 milioni annui. Solo nel 2021 la perdita prevista di 250'000 franchi comporterà un aumento sul tasso fiscale del 12,5%; inoltre il costo annuale previsto per la gestione della pista ciclabile sarà al 3,6% per i prossimi 40 anni!

Infine mi chiedo: dove troveremo i mezzi per poter far fronte al superamento del limite di debito pubblico di 5'000 franchi per cittadino, ossia 4'320'000 franchi al massimo, quando per la scuola saranno necessari 6'450'000 franchi, che a mio modo di vedere, tra dimenticanze e imprevisti, saranno ben più alti di quelli preventivati?

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