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‘Per la Bassa Mesolcina è molto più di una ciclopista’

Il 26 settembre la cittadinanza di San Vittore, Roveredo, Grono andrà al voto per esprimersi sul tracciato di 6,6 chilometri. Parola alle autorità politiche.

9 settembre 2021
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Domenica 26 settembre le cittadine e cittadini con diritto di voto di San Vittore, Roveredo e Grono saranno chiamati a esprimersi sul progetto per la realizzazione della pista ciclabile lunga 6,6 chilometri prevista lungo quello che fu il tracciato della Ferrovia retica Castione-Mesocco. Pianeggiante, interamente asfaltato, largo tre metri e dotato d’illuminazione notturna, il tracciato si congiungerà con il Ticino grazie alla ciclopista prevista dalla stazione Ffs di Castione a Lumino. Qualora dalle urne uscissero tre sì, il cantiere vero e proprio potrebbe entrare nel vivo questo autunno dopo i primi brevi tratti nel frattempo già realizzati; in caso contrario bisognerà valutare eventuali correttivi. Nel corso dell'ultimo anno, gli organi legislativi dei tre comuni hanno approvato (Grono e Roveredo all'unanimità) il relativo credito di partecipazione all'opera dal costo complessivo di 4,6 milioni di franchi. Sulla base dei chilometri di pista che toccano i tre comuni, San Vittore ha stanziato un credito di 2,09 milioni, Roveredo di 962mila franchi e Grono di 1,51 milioni. Il Cantone parteciperà all'investimento nella misura del 75% (il 25% più del consueto vista l’importanza pubblica dell’opera), ciò che conterrà notevolmente l'investimento netto a carico dei tre comuni: 887mila per San Vittore, 475mila per Roveredo e 638 mila per Grono (che può contare anche su una partecipazione della società Energia del Moesano per l'interramento della linea a 16kv).

In vista della votazione popolare simultanea del 26 settembre, ascoltiamo le considerazioni dei sindaci Nicoletta Noi-Togni (San Vittore) e Samuele Censi (Grono), e della vicesindaca del Comune di Roveredo Silva Brocco

Perché i cittadini dovrebbero schierarsi a favore del progetto? 

Noi-Togni: Perché è un intento comune per il benessere della popolazione, qualcosa che va oltre il beneficio immanente per la singola località. Pensiamo poi allo sport, alla salute e alla sicurezza: non vogliamo che i ciclisti si trovino in pericolo sulle attuali strade. Un progetto verde, di cura dell’ambiente, molto sentito dal Cantone. Vorrei sottolineare anche la valenza immateriale: dare nuova vita alla storica Ferrovia retica, dismessa nel 1972 ma ancora nel cuore di tanti. 

Censi: È indubbiamente un progetto moderno e lungimirante che darà slancio alla mobilità sostenibile collegando i comuni della bassa Mesolcina al Bellinzonese in maniera sicura e sfruttando un percorso storico già esistente. Si tratta inoltre di un servizio alla nostra popolazione per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. Reputo che i punti vincenti siano la continuità territoriale del progetto, la vicinanza della pista ciclabile con le principali infrastrutture comunali, la valorizzazione del nostro territorio e un sano incentivo all’attività fisica. 

Brocco: Perché si tratta di un'occasione unica per avere finalmente a disposizione un percorso sicuro per tutti coloro che amano o vorrebbero spostarsi in bicicletta, a piedi o coi pattini a rotelle, che collega l'alta e la bassa valle Mesolcina e si congiunge anche ai tracciati già presenti in Ticino. Quello della mobilità lenta non è più solo un tema, ma è una realtà che si sta affermando sempre più. È necessario che le infrastrutture siano all'altezza di questa nuova fortunata tendenza. Si andrà inoltre a valorizzare l'ex tracciato della ferrovia retica e delle vecchie stazioni (con effetti positivi in ambito turistico e di valorizzazione culturale). Un progetto condiviso tra diversi Comuni, che lo rende coerente nel suo insieme e allo stesso tempo è di buon auspicio per ulteriori future collaborazioni. 

In sede di presentazione del progetto è stato posto l'accento sulla valenza quotidiana per la popolazione. Quali reputa essere gli specifici vantaggi per i residenti nel suo Comune? 

Censi: Penso innanzitutto ai nostri giovani che potranno recarsi quotidianamente a scuola (lontano dalla strada cantonale) in piena sicurezza, con una pendenza ideale del tracciato e con tempi di percorrenza piuttosto brevi. 

Noi-Togni: Cosa c'è di più ideale della possibilità di recarsi in Ticino o negli altri comuni del Moesano in bicicletta per andare a scuola o al lavoro? 

Brocco: Sempre più persone si spostano in particolare con la bicicletta e questa tendenza è aumentata con l'arrivo sul mercato delle e-bike. Chi tuttavia vorrebbe utilizzarla anche per andare a scuola o al lavoro ha bisogno di un tracciato sicuro, che oggi non abbiamo: le tratte da percorrere sulla strada cantonale, sempre molto trafficata, frenano il passaggio a una mobilità lenta più diffusa e quotidiana. 

Che dire invece del potenziale turistico per la regione?

Brocco: La nostra è una regione che ha molto da offrire, sia in termini naturalistici che di patrimonio storico/culturale/gastronomico e questo vale per gli utilizzatori locali come pure per gli ospiti che provengono da altre regioni. La pista ciclabile permetterebbe la crescita di un turismo sostenibile, stimolando le attività all'aria aperta e fungendo da punto di partenza per scoprire la nostra regione e le sue ricchezze. 

Noi-Togni: In Mesolcina abbiamo bellezze naturali e culturali sconosciute al grosso pubblico, e la pista ciclabile ci dà l'opportunità di aumentare il flusso di visitatori e portare indotto all'economia. 

Censi: Grazie al progetto climatico-sportivo ‘Temperature in sella’ con 50 amici abbiamo riscoperto la Svizzera in bicicletta; vi assicuro che le due ruote generano indotto ed hanno un potenziale turistico notevole. Bisogna poi considerare che la nostra regione ha molto da offrire sia dal lato naturalistico che culturale. 

Signor Censi, ci sarebbe la possibilità di coinvolgere in futuro altri comuni del Moesano per estendere il percorso? C'è un piano B nel caso in cui un comune dovesse schierarsi per il 'No' il prossimo 26 settembre? 

Il progetto presentato è già da considerarsi completo. Bisogna considerare che da Grono salendo in direzione Soazza possediamo già da diversi anni di un collegamento ciclabile in piena sicurezza, immersi nel verde e nelle golene d’importanza nazionale. Tra Soazza e Mesocco si potrebbe sfruttare il bel sedime ancora esistente della Bellinzona-Mesocco creando un collegamento ciclabile con un tracciato pavimentato. Ci tengo a sottolineare che non c'è un piano B: la continuità territoriale, la valenza e la bontà del progetto perderebbero consistenza se un comune si schierasse per il 'No' il prossimo 26 settembre. E si tratterebbe di un’occasione persa. 

Cosa risponde alle criticità secondo cui 4,6 milioni di franchi per una pista ciclabile è un investimento troppo oneroso? 

Censi: Si tratta della più lunga pista ciclabile che verrà realizzata nei Grigioni. La forza della collaborazione intercomunale e intercantonale permette inoltre di realizzare un’opera fortemente sostenuta dal nostro cantone e dal Ticino attraverso importanti sussidi. Se penso poi ai costi netti che dovranno sostenere i comuni per un progetto duraturo, posso rassicurare i cittadini che non si tratta assolutamente di cifre faraoniche. Anzi, un investimento al passo con i tempi. 

Brocco: La pista ciclabile che andremo a votare è perfettamente in linea, in termini di costo, con altri progetti simili realizzati in altre regioni. Parliamo di quasi sette chilometri di pista ciclabile e nel totale indicato sono comprese tutti i costi di realizzazione (illuminazione, ecc). Si tratta di un progetto di qualità anche a garanzia della sicurezza di cui si parlava prima. 

Signora Noi-Togni, a differenza di Grono e Roveredo, dove il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la concessione dei crediti, durante l’Assemblea comunale di San Vittore di fine agosto la votazione è passata a stretta maggioranza dopo un acceso dibattito e la proposta della Commissione della gestione (respinta per 32 voti contro 27) che chiedeva al Municipio di ripresentare il prima possibile all’Assemblea una nuova domanda di credito che tenesse conto dell’uso e ampliamento delle strade già esistenti e mirasse a rinegoziare i sussidi col Cantone, il tutto rivedendo costi (si sollecitava una ripartizione pro capite e non pro chilometri) e tracciato. I contrari non trovano corretto che sia San Vittore a sostenere la fetta dei costi maggiore. 

Abbiamo la tratta più lunga e questo giustifica un costo un po' maggiore. In votazione chiediamo alla popolazione la concessione di 2,09 milioni di franchi ma l'investimento netto a carico del Comune sarà di 887mila franchi. È vero: spendiamo un po' di più degli altri comuni, ciò che a mio avviso si riallaccia però a un pensiero solidale: non è infatti corretto guardare solo ai propri interessi, senza nessuna visione della comunità e facendo un danno agli altri comuni e al Ticino. Siamo pochi abitanti, e perché mai non possiamo unire le forze per un progetto che vale e che porta qualcosa di concreto alla popolazione, perlopiù con un sostegno simile del Cantone?

Signora Noi-Togni, a San Vittore i contrari non lo considerano inoltre un investimento prioritario e temono che possa compromettere la realizzazione di altri progetti ritenuti più impellenti. Nel contributo pubblicato dalla 'Regione il 2 settembre firmata dal vicesindaco Flavio Raveglia, dettosi contrario al progetto, si parla di circa 2 milioni di investimenti già approvati dall'Assemblea e si pone l'accento sui 6,45 necessari per la costruzione della nuova scuola elementare di San Vittore. Sono timori giustificati? Il moltiplicare potrà rimanere al 75%? 

Il Comune di San Vittore ha una buona situazione finanziaria, praticamente senza debiti, con un utile pro capite di 7'591 franchi e 4,5 milioni di franchi di liquidità. Nel 2019 il moltiplicatore è stato abbassando dal 90 al 75% perché facevamo utili talmente importanti che la situazione non era più costituzionale. In previsione degli investimenti che attendono il Comune, probabilmente non avremmo dovuto abbassarlo. Ma ci tengo a ricordare la premessa di allora: se avessimo avuto bisogno, lo avremmo nuovamente alzato. È una misura che non si fa volentieri, ma che non possiamo escludere tenendo conto delle opere importanti che ci attendono. Per il momento però non c'è ancora la necessità. Se si presenterà, si renderà necessario un piccolo aggiornamento, come succede del resto in tutti i comuni. I cittadini oggi non chiedono solo imposte basse ma anche servizi consoni al tempo in cui viviamo. E la pista ciclabile ne è un esempio. 

Signora Brocco, la pista ciclabile sarà un valore aggiunto per il progetto di ricucitura urbanistica di Roveredo?

La pista ciclabile sarà un valore aggiunto in generale. Tuttavia, il fatto che passerà proprio in centro paese ne accentua l'importanza, visto che permetterà ai residenti e non di ‘vivere’ e far rivivere il centro di Roveredo. C'è già un'idea su come conciliare i due progetti, anche se i dettagli potranno essere elaborati solo in fase di Ricucitura vera e propria. Ci tengo a precisare che alle domande di questa intervista ho risposto a nome del Municipio, trattandosi di un progetto condiviso da tutti.