Al potenziamento dell'autostrada tra Lugano e Mendrisio meglio preferire una visione lungimirante della mobilità
Il progetto Potenziamento della A2, PoLuMe, prevede l’attivazione di una corsia dinamica per senso di marcia, lo scavo di nuove gallerie, l’ampliamento delle esistenti e la realizzazione di uno svincolo a Melano. Ustra dà per scontato che il traffico crescerà nei prossimi anni, malgrado la popolazione del Ticino, non solo non aumenta ma diminuisce (meno di 2'000 unità nel 2019). Anche il numero dei posti di lavoro (230'800), già molto alto rispetto al numero degli abitanti (351'491), è poco probabile che cresca ancora.
Nutriamo dubbi anche sui dati presentati da Ustra in merito alla ripartizione delle tipologie di traffico sulla A2 sezione di Maroggia, secondo cui la maggior parte degli spostamenti originerebbe dal comparto stesso. Ciò che invece tutti possono notare è la bassa - media 1.05 passeggeri - occupazione delle auto; se l’occupazione salisse a 2 persone, il traffico sarebbe quasi dimezzato.
Ammesso che il progetto presentato alla popolazione porti, a Bissone e Maroggia, miglioramenti alla qualità del territorio e del paesaggio, Melano, oltre a continuare a essere attraversato da autostrada e cantonale, dovrà sacrificare una porzione di prezioso terreno verde al nuovo svincolo. Peggio, il progetto renderebbe la cantonale - passante in tunnel autostradale dietro Maroggia - più attrattiva e non basterebbero certo le misure di compensazione previste, a ripagare Melano per le ripercussioni del nuovo svincolo, del grande cantiere che si protrarrà per anni e del mantenimento di una cantonale molto trafficata da Mendrisio a Melano. Crediamo che questo progetto, dal costo esorbitante di oltre un miliardo di franchi, porterebbe a un miglioramento solo transitorio del problema delle colonne sull’autostrada tra Mendrisio e Lugano nelle ore di punta.
Visto che l’intasamento della A2 è causato soprattutto dai lavoratori pendolari che si spostano dal Mendrisiotto e dalla Lombardia al Luganese la mattina e al rientro la sera, occorre insistere con politiche incisive volte a favorire l’utilizzo del trasporto pubblico, la condivisione dell’auto, realizzando posteggi alla frontiera e l’attivazione della tassa di collegamento in tempi ragionevoli, come previsto dal Dt.
La pandemia potrebbe portare qualche cambiamento positivo, e contribuire a ridurre il numero di veicoli sulla A2, rispetto alle proiezioni che indicavano, per il 2030, un ulteriore importante aumento del traffico. Numerose ditte e amministrazioni pubbliche, avendo sperimentato il telelavoro, prevedono di continuare a proporre ai propri dipendenti la possibilità di lavorare almeno parzialmente da casa. In conclusione, una visione lungimirante della mobilità e della risposta ai cambiamenti climatici non deve facilitare gli spostamenti di persone e merci su strada bensì ridurli al minimo indispensabile. Invece di nuove strade, si dovrebbe accelerare il prolungamento di Alp Transit a sud di Lugano e reintrodurre gli Intercity dal Mendrisiotto.