Occuparsene porterebbe dei benefici al Comune, aiutando a far rinascere il centro del paese
All’indomani dell’accoglimento del ricorso, che di fatto blocca e interrompe il progetto che intendeva erigere un nuovo complesso residenziale laddove vi è una corte storica detta Belvedere, si ferma momentaneamente la prospettiva di vedere di nuovo tutto il centro paese abitato. Il proprietario della corte è un privato che da sue recenti dichiarazioni (CdT 07.08.2020), sembra sia disposto a una messa in sicurezza e rivalutazione della corte, ma essendo avanti con gli anni comprensibilmente non se la sente di occuparsi del progetto da solo.
Visto l’attuale stato di degrado della parcella e i costi che un suo riattamento comporterebbero, senza l’aiuto dell’ente pubblico questo pregevole comparto resterà in deplorevoli condizioni ancora a lungo. È difficile pensare che altri investitori privati mostrino il loro interesse: i costi di ristrutturazione rispetto alle entrate degli affitti di tali superfici difficilmente creerebbero guadagno. L’unica via possibile sembra quella non orientata al mero profitto.
La difesa del patrimonio storico, soprattutto quando si tratta di vecchie corti agricole, deve essere una priorità della politica locale. Serve, però, capire che demolire uno stabile storico per costruirne uno nuovo, anche se simile o che richiami forme tradizionali, non significa preservare. Oltre a un senso di dovere verso la difesa della memoria locale, il Comune di Novazzano avrebbe molti altri benefici nell’occuparsi della corte Belvedere che confina con l’essiccatoio già di proprietà comunale.
Questo luogo potrebbe essere il centro di una rinascita del centro paese ed evitare inutili cementificazioni altrove. Per esempio gli appartamenti destinati agli anziani, previsti su un prato verde a lato della Casa Girotondo, potrebbero essere spostati in centro Paese favorendo una maggiore integrazione intergenerazionale. Oltre a questo la corte potrebbe poi assumere una dimensione pubblica venendo collegata con il parco di Casa comunale e la scuola dell’infanzia, trovando magari spazio pure per una piccola attività come il caffè riparazione dell’Acs (Associazione delle consumatrici). Novazzano otterrebbe una prestigiosa valorizzazione a beneficio di tutti gli abitanti.
Affinché questa visione si possa concretizzare riteniamo alcuni passi necessari. Innanzitutto, occorre sospendere precauzionalmente il processo di realizzazione degli appartamenti destinati agli anziani previsti in zona Casate. Il costo d’investimento per quel progetto potrebbe infatti venire utilizzato per il centro paese. In secondo luogo, analizzate le motivazioni della decisione presa dal Tribunale cantonale amministrativo, il Municipio dovrà verificare se le norme del Piano regolatore, sono ancora attuali e quindi permettono realmente la realizzazione di abitazioni degne di essere vissute, sostenibili economicamente e che rispettino il patrimonio storico-sociale.
È auspicabile la costituzione di un gruppo di accompagnamento con persone qualificate, capace di promuovere uno studio di fattibilità dettagliato e trasparente, contattando tutti i possibili interessati e volto a illustrare diversi scenari di riqualifica. Ovviamente bisogna coinvolgere il proprietario della parcella, il quale potrebbe essere interessato a sostenere, almeno parzialmente, un progetto ragionevole, promosso da diversi enti pubblici. Oltre all’idea sopra enumerata, si potrebbe, per esempio, destinare una parte del comparto ad appartamenti di proprietà e un’altra ad appartamenti di cooperative di abitazione (in Svizzera vi è una lunga tradizione in questo ambito a favore dei collaboratori dell’Amministrazione federale e delle regie pubbliche).
La sentenza del Tribunale cantonale amministrativo rappresenta un’opportunità per la comunità locale di riflettere insieme sulle modalità di uso del territorio, anche tenendo in considerazione delle conseguenze della pandemia da coronavirus. Mobilitiamoci affinché siano riconosciuti i luoghi di vita di chi ci ha preceduti e che ha contribuito a realizzare il benessere attuale, e affinché la riflessione sullo sviluppo futuro possa contribuire a un presente sereno e mettere nelle mani delle generazioni a venire un Paese sano.