Siamo in campagna elettorale e i candidati si esprimono su quello che vorrebbero realizzare. Vorrei soffermarmi sugli aspetti caratteriali d’un candidato. Ritengo che siano tanto importanti quanto l’appartenenza partitica. Da anni assistiamo a un degrado del modo di fare politica. Spesso si attaccano persone più che idee con la conseguenza d’allontanare chi sarebbe disposto ad assumere cariche politiche ma non sopporta questo modo di fare politica. La libertà d’espressione è un bene prezioso garantito dalla costituzione e il rispetto dell’altro dev’essere alla base del comportamento di ognuno. Purtroppo in questi tempi di confinamento e restrizioni i fronti si sono ulteriormente irrigiditi. Si è diventati più intolleranti e spesso chi non segue le idee main-stream ed esprime delle idee critiche o scomode, viene subito etichettato o ripreso. Essere critici vuol dire basare la propria opinione su varie fonti anche discordanti tra loro e cercare di comprenderne le interdipendenze. La citazione “disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo” dovrebbe spingere ogni politico ad ascoltare l’altro. La forza della democrazia sta proprio nell’accettare il confronto anche in situazioni insolite e sotto pressione. Le idee migliori, cioè quelle che la società è disposta ad accettare, sono spesso il frutto di compromessi. Però come in ogni relazione, i compromessi costano fatica. Un bravo politico deve saper fare ponti (“alleanze” non mi piace).
Ora due frasi su di me: mi ritengo ambientalista e tento di essere coerente con quello che dico. Sono attivo in varie associazioni, m’interesso di mobilità e ambiente, protezione dei beni storici, sono per uno stato sociale finanziabile e credo in un progresso che non lasci indietro nessuno.