Due candidati al Consiglio comunale chiedono all'Esecutivo di Lugano di rivedere la decisione e di rinviare le opzioni a dopo le elezioni
"Il Municipio di Lugano riveda la sua decisione inerente lo sgombero dei "molinari" dall'ex Macello e permetta al nuovo Esecutivo che entrerà in carica dopo le elezioni del 18 aprile di valutare quali opzioni attuare nei confronti dell'esperienza dell'autogestione al Macello". È questo il contenuto del primo di quattro punti di un appello all'Esecutivo cittadino firmato da due candidati al Consiglio comunale per il Plr, Carola Barchi e Augusto Bernasconi.
Ecco gli altri tre punti: "2. Il Municipio spieghi la conformità del termine di 20 giorni per sfrattare i Molinari dall’ex Macello con le leggi svizzere e ticinesi; 3. Il Municipio prima di attuare qualsiasi sgombero del Macello dica se ritiene di disdire o meno la convenzione firmata da esso stesso con Cantone e Alba e come ha intenzione di gestire le possibili manifestazioni di solidarietà verso l'esperienza dell'autogestione in questa fase di misure anti-covid; 4. Il Municipio dica quali edifici e sedimi è propenso a mettere a disposizione di esperienze dell'autogestione oppure se vuole una Lugano "off limits" per forme di autogestione in Città".
I due promotori dell'appello spiegano di essere "mossi da esigenze di democraticità, di rispetto dello Stato di diritto, di libertà di espressione e di rispetto della procedura di rinnovo dei Poteri comunali, innanzitutto come cittadini" e che hanno "sentito il bisogno di sollevare delle criticità sull’operato del Municipio in questa vicenda, in particolar modo per le tempistiche adottate dall'Esecutivo cittadino". Le quattro precise richieste vengono "sottoporre alle cittadine e ai cittadini di Lugano, candidati e non, che potranno aderire all'appello qualora lo vorranno". Aggiungono i due esponenti del Plr: "Come cittadini, prima che come candidati, riteniamo che la parte conclusiva di questa anomala campagna elettorale (anomala, per le disposizioni anti-covid in vigore, che costringono candidati e partiti a fare una campagna elettorale quasi esclusivamente virtuale) non possa a Lugano essere "viziata" dalla "Spada di Damocle" di un possibile sgombero degli autogestiti dall'ex Macello, visto che non dovrebbero sussistere elementi di tale portata che giustifichino un'improvvisa accelerazione per un immediato e drastico intervento, proprio adesso, nei confronti degli autogestiti". "Ricordiamo che i "molinari" nascono ben 25 anni fa, quando durante i mondiali di ciclismo a Lugano viene occupato l'ex Molino Bernasconi a Viganello (proprio da quel luogo nasce l'appellativo "molinari"). Dopo poco tempo l'edificio dell'ex Molino Bernasconi subisce un incendio doloso (la Procura non è mai stata in grado di determinare per mano di chi) e i “molinari" si trasferiscono sul piano della Stampa. Dopo qualche anno viene sgomberato e abbattuto l'edificio che ospitava gli autogestiti sul piano della Stampa e Lugano vive un breve periodo di manifestazioni degli autogestiti in centro Città, fino a quando, il Municipio di Lugano decide di concedere ai "molinari" l'uso dell'ex Macello, mettendo fine ai continui sit-in degli autogestiti".
I promotori dell'appello, evidenziano: "La convenzione è entrata in vigore nel 2003 e sono passati ben 18 anni. Se qualcuno riteneva che dovesse essere "disdetta" o modificata ha avuto ben 18 anni di tempo per occuparsene e non si capisce perché, in questa conclusione di campagna elettorale per le elezioni comunali 2021, debba diventare "un'emergenza" lo sgombero dei "molinari", se non per pure ragioni elettorali e per buttare fumo negli occhi all'opinione pubblica, che in questi giorni è intenta a farsi un'idea sulle proposte politiche dei partiti e delle candidate e dei candidati per il futuro di Lugano. Con tutto rispetto per l'esperienza dell'autogestione dei "molinari", il futuro di Lugano non passa da lì e nemmeno dallo sgombero dell'ex Macello! Il futuro di Lugano passa da quali proposte e strategie politiche i partiti e le candidate e candidati vogliono avanzare per determinare come si vuole pianificare lo sviluppo territoriale, e non solo, di Lugano, di come si vogliono valorizzare i quartieri di Lugano, di come si vuole combattere l'emissione di CO2 e di polveri fini e di come attuare una svolta verso l'ecosostenibilità che ci permetta di avvicinarci agli obiettivi dell'accordo di Parigi sul Clima. Il futuro di Lugano passa da una discussione: si vogliono fare o meno appartamenti a pigione moderata per il ceto medio-basso, la qualità urbana è un valore o meno, quali idee e progetti si vogliono mettere in campo per il rilancio economico ed occupazionale di Lugano?".