L’iniziativa parlamentare del 9.12.2019 presentata al Gran Consiglio da Simona Buri (Ps) denuncia l’uso discutibile del Fondo per le Energie Rinnovabili (Fer) da parte di alcuni Comuni. Nella Legge Cantonale sull’Energia sono elencati i progetti comunali che possono essere finanziati. Tra le varie proposte troviamo: "per incentivi a favore dei privati, delle aziende e degli enti pubblici e in genere per tutti gli altri provvedimenti adottati per promuovere un’utilizzazione più parsimoniosa e razionale dell’energia elettrica".
Dai consuntivi e dai preventivi del Comune di Morbio risulta che tali contributi sono stati usati come una normale entrata fiscale (dal 2016 al 2021 per un totale di circa 1’530’000 franchi) per opere di risanamento o nuove costruzioni comunali che devono già soddisfare criteri energetici ben precisi imposti dalla legge.
Purtroppo il Municipio non ha previsto nessun contributo per i cittadini, nonostante che ognuno di noi partecipa alla creazione del fondo con un importo sull’energia elettrica di 1 cts/kWh. Ci si potrebbe chiedere se il Comune di Morbio abbia fatto l’interesse del cittadino che, magari con qualche sacrificio, ha installato un impianto fotovoltaico o ha risanato la propria abitazione: sono certo che questo cittadino avrebbe preferito un aiuto finanziario rispetto alla diminuzione del moltiplicatore. Il Comune deve avere un ruolo molto più attivo per combattere il surriscaldamento climatico, promuovendo per esempio uno sportello dell’energia, erogando sussidi per gli interventi che portano a una minore emissione di CO2 delle abitazioni e della mobilità. È necessario quindi una nuova e coraggiosa visione politica per affrontare queste sfide, che toccano tutti noi: visione ora assente a Morbio. È la svolta proposta da Morbio2030.