Via libera alle modifiche che ambiscono a una società a zero emissioni di gas a effetto serra
Via libera del Gran Consiglio, a larghissima maggioranza, alla riforma della Legge cantonale sull’energia (Len) che mira, in estrema sintesi, a diminuire il fabbisogno energetico nel settore degli edifici e incentivare il recupero di calore e l’uso di energie rinnovabili. Unici contrari Paolo Pamini, Lara Filippini, Daniele Pinoja e Edo Pellegrini dell’Udc. Tra le novità, per esempio, c’è la possibilità per il Municipio di imporre al proprietario di allacciare, entro un congruo termine, il proprio edificio a una rete di teleriscaldamento pubblica a due condizioni: se la rete è alimentata da energia da fonti rinnovabili o da calore residuo; e se l’allacciamento è tecnicamente ed economicamente sostenibile per rapporto a impianti di riscaldamento convenzionali. Relatori Nicola Schoenenberger (Verdi) e Stefano Tonini (Lega). Nulla da fare per l’emendamento presentato da Cristina Gardenghi, parlamentare dei Verdi che chiedeva “obiettivi climatici vincolanti”. Obiettivi da inserire evidentemente nella legge cantonale.
Il Gran Consiglio ha poi accettato senza discussione con una procedura scritta, la richiesta di rinnovo del prelievo sulla produzione e sui consumi di energia elettrica da destinare al finanziamento del Fondo per le energie rinnovabili (Fer) oltre allo stanziamento di un contributo straordinario di cinque milioni a favore del Fer. Relatore del rapporto era il leghista Eolo Alberti.