Lo chiamano il nuovo quartiere di Chiasso, un’oasi verde di svago di cui per ora abbiamo solo alcune informazioni e un progetto all’ufficio tecnico. Certo che un po’ di verde attorno la stazione internazionale di Chiasso lo sogniamo, e perché no, anche qualche fontana rinfrescante per gli abitanti e per i passanti non guasterebbe. Sogniamo un nuovo volto per la nostra città ed è lecito sognare. Tutti i grandi progetti sono nati da donne e uomini capaci di sognare e in grado di lavorare sui propri sogni affinché si realizzassero. Sogniamo tanto verde che permetta a tutti gli abitanti di rivivere insieme la bellezza dell’incontro, incontro a cui da più di un anno abbiamo dovuto rinunciare. Incontro reale tra generazioni e culture diverse, senza frontiere. Incontro tra famiglie, giovani e anziani che insieme lavorano per un futuro migliore. Personalmente sogno un luogo dove i nostri anziani possano trasmettere il loro sapere alle giovani generazioni di immigrati, che non conoscendo lingua e usi del nostro paese faticano a districarsi tra le faccende burocratiche. Sogno un luogo dove gli stessi giovani possano dare una mano agli anziani nelle situazioni dove l’età si fa più sentire, magari ricevendo in cambio qualche saggio consiglio che gli eviti di perdersi nelle cattive abitudini o con le cattive compagnie.
Insieme, anziani e giovani, autoctoni o immigrati, possiamo contribuire al benessere reciproco. Potremmo anche istituire una giornata dell'incontro e dello scambio, settimanalmente o mensilmente, dove ritrovarsi, in una piazza o nel nuovo quartiere, con le mille cose che in casa non usiamo più, e barattarle, per un beneficio reciproco e per l’ambiente. Insieme si vive meglio perciò incontriamoci, ricordiamoci che il nostro voto è prezioso, votiamo l’incontro.