In questa fase finale di campagna elettorale comunale, vorrei vedere un piano nuovo di dibattito. Penso infatti che il solito approccio verso i temi d’interesse comune non sia più sufficiente a garantire non solo la qualità delle decisioni strategiche degli esecutivi, ma anche e soprattutto il dialogo democratico e la partecipazione qualificata della società civile.
I politici eletti negli esecutivi hanno la responsabilità di scelte strategiche che ottimizzino l’uso delle risorse e garantiscano i migliori risultati possibili per i bisogni delle comunità. Davanti a temi e sfide in rapida evoluzione, in contesti socio-economici e geopolitici sempre più complessi, occorre far uso di strumenti moderni e adeguati. Navigare “a vista”, come diffusamente accadeva in passato, è diventato troppo rischioso, è necessario fare leva su strumenti di valutazione adeguati, che peraltro abbiamo già a disposizione.
Un esempio che permette di dare praticità alle mie parole è dato dal progetto da me fortemente voluto sull’analisi degli indicatori economici e sociali e del loro impatto in tempo di crisi: uno studio ideato, progettato e realizzato dalla Statistica urbana, finalizzato a monitorare l’evoluzione del contesto macroeconomico globale e nazionale e determinarne gli impatti su scala cantonale e, nel nostro caso, urbana.
In Municipio a Lugano (a partire dal 2021) gestisco a livello politico anche il Servizio Statistica urbana della Città, un polo di competenze moderne che dispone di un grande patrimonio di dati di alta qualità e di strumenti d’analisi innovativi, che è in grado di tramutare in fatti ciò di cui ho parlato finora e che, non a caso, dopo un anno dalla creazione permise a Lugano di vincere il premio “Comune innovativo”, promosso dal Cantone.
Sono entrato in Municipio nel 2021 e, visti gli strumenti a disposizione, appena iniziata la crisi geopolitica in Europa nel 2022 ho chiesto di raccogliere e analizzare i nuovi dati per profilare i diversi scenari e il loro possibile impatto su Lugano, offrendo così basi oggettive e dimostrate sulle quali compiere le migliori scelte d’intervento a favore della nostra popolazione, dell’economia urbana e delle finanze pubbliche.
Sono convinto che tale approccio possa fare la differenza in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da problemi incalzanti come inflazione, bassa crescita e incertezze per aziende e cittadini, instabilità geopolitica e conflitti internazionali, in cui ormai siamo coinvolti, per lo meno indirettamente.
Voglio concludere, quindi, con l’invito a rinnovare il nostro modo di agire e di fare politica, per non lasciare l’Amministrazione impreparata dinnanzi alle nuove sfide e assicurarle invece solide basi per rispondere con piani d’intervento concreti e mirati in ogni settore, creati in anticipo e pronti all’uso in caso di necessità.