Lunedì scorso il Consiglio comunale di Tenero-Contra ha accettato la variante di Piano Regolatore per il comparto Nucleo vecchio, quello dietro la chiesa e il cimitero, coltivato per lo più a vigneto. Alla maggior parte dei cittadini, disinteressati della cosa pubblica, questa importante decisione è passata inosservata. Le conseguenze sono però tutte da valutare: già mi pare di sentire chi criticherà l’ente pubblico per l’ennesima possibile speculazione edilizia in un Comune che negli ultimi 20 anni ha visto crescere più palazzi che alberi. La variante in questione andava a concludere un iter pianificatorio in sospeso da 26 anni: nel 1998 infatti i responsabili comunali di allora decisero di mettere un vincolo sulle possibilità edificatorie già codificate, con un pensiero rivolto alla tutela della preziosa zona. Altre proposte di pianificazione precedenti, che prevedevano la protezione di una parte dei vigneti, e a tal proposito c’era anche la condivisione degli uffici cantonali, sono state scartate con la scusa che esse non erano accettabili per i privati, proprietari delle parcelle toccate dalla pianificazione. Pensiero tutto da verificare. Certo è che è mancata la volontà di salvaguardare il verde e i vigneti, destinati a scomparire. E con loro anche il buon merlot prodotto in loco. Se ne andrà anche un simbolo, quel grappolo d’uva che oggi fa bella mostra di sé sullo stemma del Comune. Il Consiglio comunale ha preso la decisione definitiva con votazione a scrutinio segreto, forse una primizia, a dimostrazione del “mal di pancia” nel voler far accettare qualcosa che aveva molte criticità. Si prospetta infatti anche la realizzazione di una strada d’accesso sovradimensionata che costerà al Comune più di 800’000 franchi, a beneficio solo di chi vorrà costruire, ma che verrà pagata tramite il prelevamento dei contributi di miglioria anche da chi la strada proprio non la voleva.