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Istituzioni neoliberiste: la mano di Mca2

La mano non è invisibile quando fa gli interessi di una classe!
La difesa delle istituzioni deve condannare tenacemente la cultura neoliberista, assimilata in modo incondizionato ad esempio con l’Mca2, il sistema contabile armonizzato che trova ancoraggio nella Loc e nel Regolamento sulla gestione finanziaria e sulla contabilità dei Comuni (Rgfcc).
La reale ripercussione degli art. 160 Loc e dell’art. 13 Rgfcc su cittadini/e è l’aumento delle tasse dell’acqua e dei rifiuti. In particolare ciò è più marcato nei comuni piccoli e medi, i quali non dispongono di aziende comunali su cui ripartire i costi dei citati conti. Invece nei comuni più piccoli la dinamica è lineare: tutti i costi per la riorganizzazione e l’acquisto di cassonetti, postazioni del verde oppure i costi di gestione della discarica e dell’acquedotto devono essere finanziati tramite le tasse, che di conseguenza esplodono. Non è più nemmeno una questione politica per questi Municipi, che altro non possono fare se non applicare la legge.
Serve forse ricordare ancora una volta che le tasse sono un sistema d’imposizione indiretta, che non si basa sul reddito al contrario dell’imposizione diretta (le cosiddette “imposte”), ed è quindi uguale per tutti, pesando sul budget allo stesso modo sia che si guadagnino 50'000 o 200'000 franchi all’anno.
Riconosciamo la superiorità del diritto in questo ambito che persegue, come riportato nella pagina della Sorveglianza dei prezzi della Confederazione, una “true and fair view” nella lingua di Thatcher ormai padroneggiata meglio dalle istituzioni rispetto all’italiano.
In generale andrebbe proprio rifiutata l’incursione silenziosa del neoliberismo con stratagemmi contabili, ma nella mozione appena depositata dal Partito Comunista in Gran Consiglio nel concreto chiediamo che il Cantone Ticino permetta una deroga per i Comuni medio-piccoli.
Con Mca2 si va oltre alla causalità "positiva" per cui si innescano comportamenti virtuosi per evitare lo spreco dell'acqua oppure fare la raccolta differenziata. Infatti questo sistema contabile neoliberista impone che tutti i costi, anche quelli derivati dall’allestimento di piazzole più ordinate e decorose, oppure i costi del sistema di telegestione dell'acquedotto, siano da conteggiare e pesino su cittadini/e con le tasse, mentre sarebbe più logico poterli coprire anche con le imposte.
Per alcuni piccoli e medi comuni il verde è diventato un problema enorme che richiede riscossione di tasse onerose e l'installazione di barriere per l’accesso controllato. Non di meno molti cittadini non vanno più in discarica a gettare gli ingombranti perché le tasse al peso sono molto più care rispetto al privato. Per legge i Comuni devono rientrare nelle cifre nere entro 4 anni e per legge non vi è altro strumento che quello di alzare le tasse. Da manuale del neoliberismo: smantellare il servizio pubblico rendendo fittiziamente più interessanti le offerte del privato, come? Legando le mani dei Comuni.