Il caro bolletta preoccupa e giustamente. Sappiamo che ad aver innescato questa escalation è il rincaro del prezzo del gas in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Meno noto è l’effetto benefico del grande boom delle energie rinnovabili che hanno ridotto la dipendenza dell’Ue dal gas russo e permesso di risparmiare dal 2021 oltre 100 miliardi di euro. Senza il loro apporto, oggi la bolletta energetica sarebbe in media dell’8% più cara. Malgrado gli indubbi vantaggi economici delle energie rinnovabili e l’incalzare degli eventi climatici estremi, la politica sta paradossalmente andando in direzione opposta. In Europa, come in Svizzera, ai posti chiave per l’ambiente e l’energia vengono elette persone legate a doppio filo alle lobby delle energie fossili. Il caso Albert Rösti purtroppo non è un’eccezione, ma sempre più la regola. Gli interessi legati al mercato dell’energia sono enormi ed ogni granello di sabbia negli ingranaggi della svolta energetica frutta miliardi al settore energetico a scapito del clima e dei cittadini. Non sorprende quindi che, malgrado il chiaro sì alla legge sul clima, Rösti abbia deciso di ritardare l’entrata in vigore dell’ordinanza di applicazione all’inizio del 2025, l’ultimo termine possibile. Per contrastare questa tendenza in atto ho deciso di candidarmi al Consiglio nazionale sulla lista Verdi – clima. Mi impegnerò affinché i cittadini e le cittadine possano beneficiare dei vantaggi della svolta energetica e delle nuove tecnologie. Ad esempio, l’accento andrà messo sulle misure di efficienza e risparmio energetico per contenere i consumi e quindi anche l’ammontare della fattura energetica. Inoltre, tutti dovranno poter usufruire dei vantaggi della svolta energetica, diventando ad esempio produttori di energia solare invece di dirottare gli incentivi pubblici verso i grandi impianti alpini che favoriscono economicamente solo le aziende elettriche. Anche gli inquilini possono beneficiare dei vantaggi dell’energia solare grazie ai raggruppamenti ai fini del consumo proprio. In questi casi l’energia prodotta sul tetto delle palazzine può essere venduta agli inquilini a prezzi vantaggiosi inferiori ai 20 centesimi al kWh. Sempre nell’interesse delle cittadine e dei cittadini dovranno essere prese misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, così come misure per garantire la mobilità collettiva o lenta. La svolta energetica inoltre rende la Svizzera meno dipendente dall’estero in materia di approvvigionamento energetico e crea migliaia di posti di lavoro. Per tutti questi motivi spero nel successo della lista clima il prossimo 22 ottobre.