Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Martina Malacrida Nembrini, candidata al Consiglio Comunale e al Municipio per il comune di Bellinzona sulla lista Unità di Sinistra (PS, PC, GISO e Indipendenti), lista n. 1.
Sono sposata e mamma di due bimbi, Presidente della sezione PS di Bellinzona. Dirigo la Fondazione Sasso Corbaro (istituto associato all’USI) e sono capoprogetto di un progetto culturale in Burkina Faso. Sono Vice presidente dell’Associazione DaRe che si occupa di accoglienza di persone migranti.
Circa 2'000 franchi, tanto impegno e tanto tempo insieme alle cittadini e ai cittadini bellinzonesi.
No, perché: 1. non è più competitivo rispetto a Alptransit 2. Non vi sono più voli di linea, il business è quindi deficitario: malgrado ciò a tutti i dipendenti va assicurato un idoneo reinserimento professionale 3. Non è una tipologia di trasporto ambientalmente sostenibile su cui investire
Lumino, Arbedo-Castione, Cadenazzo e San Antonino: i 4 comuni già presenti nella prima proposta di aggregazione del Bellinzonese
Apertura perché smartphone e nuove tecnologie in generale sono una realtà. I cambiamenti non si gestiscono con il proibizionismo (la storia insegna), ma con regole condivise (scuola, famiglia e allievi).
L’evoluzione verso nuove figure professionali è così rapida e imprevedibile che oggigiorno è prematuro giudicare nuove forme lavorative, differenti o mutate rispetto alle professioni tradizionali.
Rallentata poiché: 1. il territorio è una risorsa limitata e va salvaguardato per le generazioni future 2. si sta facendo speculazione edilizia per arricchirsi e non per risolvere il problema degli affitti a pigione moderata 3. a medio e corto termine gli esperti prevedono una bolla nel sistema.
Mai abbastanza. Formazione e cultura sono due elementi essenziali della cittadinanza e sono strettamente collegate: si alimentano vicendevolmente e rappresentano dei diritti fondamentali. A entrambe devono perciò essere garantiti i finanziamenti adeguati.
Creando un ventaglio più ampio di proposte culturali e aggregative, di scambio intergenerazionale e interculturale, in cui tutte le cittadine e tutti i cittadini, di tutti i quartieri di Bellinzona, si possano riconoscere.
Moratoria in attesa che tutti i dubbi siano fugati.
No perché: 1. più strade significa più traffico 2. la priorità è il completamento di Alptransit fino a Chiasso 3. non possiamo ulteriormente peggiorare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini del Mendrisiotto
1. trasporto pubblico gratuito ai giovani e alle persone con reddito basso 2. potenziare il ruolo del verde pubblico nella politica cittadina: maggiori spazi verdi ma con contenuti ad alto valore in termini di biodiversità 3. continuare la promozione e l’utilizzo di energia rinnovabile
Voglio una città che non lascia indietro nessuno/a, che si prende cura delle cittadine e dei cittadini e lo fa con il rispetto reciproco, l’istruzione, la cultura, il lavoro, la vivibilità e l’attenzione per l’ambiente, realizzabile soltanto con un’equa ridistribuzione delle risorse.
Non vi è un problema principale ma sicuramente Bellinzona deve “cambiare passo”, decollare senza lasciare a terra nessuno/a. Bisogna investire e agire maggiormente nella politica sociale, ambientale e culturale.
Con tutte le persone disposte a impegnarsi e a lottare per una socialità forte, per difendere le fasce più vulnerabili della nostra società, . Con chi decide di non lasciare indietro nessuno/a.
venga abbandonata una politica sociale, di integrazione e di salvaguardia dell’ambiente