Le macchinette mangiasoldi sono spente in determinati orari, ciò però non ha diminuito l'acuirsi del fenomeno nel comune rivierasco
A Lavena Ponte Tresa un primato di cui non andare fieri: il gioco d'azzardo è sempre più diffuso tra giovani e minori, soprattutto per quanto riguarda quello online. Millecinquecento euro la spesa pro capite all'anno. Spesa che in provincia di Varese colloca il comune rivierasco alle spalle di Mesenzana, altro comune a ridosso del Canton Ticino, che con 1’900 euro è sul gradino più alto del podio riferito a un fenomeno di dimensioni rilevanti, in continua e forte espansione, che veicola importanti, oltre che allarmanti, implicazioni di carattere economico, sanitario e sociale.
Per fronteggiare questo fenomeno, frutto del gioco d'azzardo lecito (gratta e vinci, slot machine, Superenalotto e via di seguito), è stato messo in campo il progetto ‘Link Insubria: Rete Contro l'Azzardo 2023-2024’ per la prevenzione dal gioco d'azzardo patologico che sta coinvolgendo 97 comuni delle province di Como e di Varese. Emerge dal progetto che il gioco d'azzardo online ha subito una impennata durante la pandemia. Uno degli elementi più preoccupanti è l'aumento del gioco d'azzardo, soprattutto quello online, tra giovani e minori, che sarebbero influenzati da amici e familiari. A determinare la spesa pro capite a Lavena Ponte Tresa sono le slot machine. Il dato però sarebbe ‘drogato’ dall'affluenza di ticinesi (si stima che possano essere il 15% dei giocatori patologici). Un fenomeno non nuovo, contro il quale ha cercato di porre un argine Massimo Mastromarino, sindaco del comune rivierasco, che già cinque anni fa aveva firmato un'ordinanza con la quale venivano introdotti orari in cui le macchinette mangiasoldi debbono rimanere spente. Cinque anni caratterizzati da ricorsi da parte di uno dei gestori delle sale gioco (quattro in totale) e dei locali (dodici) perlopiù bar, in cui sono installate le slot machine.
Una battaglia legale che si è trascinata sino allo scorso aprile, quando il pronunciamento del Tar della Lombardia ha dato ragione a Mastromarino. Un pronunciamento che ha stabilito che a Lavena Ponte Tresa e in altri venti comuni del Varesotto le macchinette mangiasoldi continueranno a essere spente dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Ovvero le ore che, statistiche alla mano, sono quelle in cui i giocatori patologici infilano maggiormente le monete da 1 e 2 euro nelle slot machine. Nonostante queste limitazioni le giocate pro capite continuano a essere consistenti. C'è anche da aggiungere che nei mesi scorsi hanno accertato che in sei comuni non veniva rispettata l'ordinanza del Piano di Zona. Una ventina i locali multati.