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Delitto di Catasco, una svolta nelle indagini

Dietro la morte dell’ex vicesindaco di Garzeno ci sarebbero ragioni economiche. Il 17enne accusato di averlo ucciso sostiene di essere innocente

L’uomo è stato ucciso il 24 settembre scorso
(Depositphotos)
23 ottobre 2024
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Clamorosa svolta nelle indagini sul delitto di Catasco. Nelle ultime ore si è appreso che il giorno in cui è stato ucciso (24 settembre scorso) Candido Montini, 76enne, ex vicesindaco di Garzeno, ha telefonato a una conoscente alla quale ha fatto il nome di colui che ora è al Beccaria (carcere minorile di Milano) in quanto accusato di aver ucciso il pensionato. È il contenuto di questa telefonata che ha messo gli investigatori sulle tacce del 17enne arrestato lunedì scorso.

La donna, residente a Catasco, ha raccontato che alle 7 del mattino del 24 settembre (giorno del delitto), Montini le ha telefonato per avvisarla che la sera prima il ragazzo aveva cercato di farsi cambiare 300 euro falsi. E che, per questo, avevano litigato, per cui l'aveva messa in guardia: “Stai attenta in quanto potrebbe venire anche da te”. Ciò conferma che alla base del delitto ci sono motivi economici: dalla casa di Montini sono scomparsi soldi. L'arresto del 17enne è stato disposto dalla Procura dei minori di Milano a seguito degli accertamenti dei carabinieri del Ris di Parma e dei prelievi dei Carabinieri di Como, che hanno consentire di trovare il Dna del ragazzo sia sul coltello, con il quale è stato ucciso l'ex vicesindaco, che sul cancello d’ingresso dell’abitazione. Nel frattempo stamane al Beccaria il ragazzo, che sostiene di essere innocente, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una strategia difensiva in attesa di conoscere gli atti d'accusa.

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