Si fa riferimento anche alla struttura lariana nella denuncia penale depositata contro il ministro della Giustizia italiana
“Uno spazio vitale individuale di tre metri quadrati (quello di un letto a castello più qualche decina di centimetri) ulteriormente ridotto dalla presenza del mobilio”. Il virgolettato, riferito al Bassone, carcere di Como, lo si legge nella denuncia presentata nei giorni scorsi in Procura a Roma contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio e i due sottosegretari Andrea Delmastro (Fratelli d'Italia) e Andrea Ostellari (Lega) dal parlamentare Roberto Giachetti (Italia Viva) e da Rita Bernardini, presidente dell'associazione ‘Nessuno aiuti Caino’.
Nella denuncia si fa riferimento alla gravità della situazione nelle carceri italiane – descritta con dovizia di particolari nelle 11 pagine del testo che contiene riferimenti al Bassone – e a ulteriori pericoli che incombono sulla comunità penitenziaria. Giachetti e Bernardini chiedono ai magistrati capitolini di “verificare la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico del ministro e dei due sottosegretari, i quali avendo specifici obblighi di custodia dei detenuti, non vi adempiono cagionando loro un danno evidente alla salute, fisica e psichica, e alla loro stessa vita”.
Il dossier si appoggia anche all'articolo 40 del Codice penale, che evidenzia il fatto che “non impedire un evento, che si ha l'obbligo di impedire, equivale a cagionarlo”. Si annota poi che “a fine luglio nelle carceri italiane erano presenti 61'134 detenuti in 47'004 posti regolarmente disponibili: cioè 14'130 detenuti in più (e 18mila agenti di Polizia penitenziaria in meno rispetto alla pianta organica) con un tasso medio di sovraffollamento del 130,06%”.
E qui entra in ballo la drammatica situazione del Bassone (se ne parla da decenni, ma nulla nel tempo è cambiato, se non in peggio) che nell'agosto 2023 con un sovraffollamento del 188% occupava il primo posto della classifica nazionale. Un primato che in questi giorni è appannaggio di San Vittore a Milano (224%), seguito da Canton Mombello a Brescia (209%). Il carcere di Como è ‘retrocesso’ al terzo posto. In questi giorni nel Bassone a fronte di 226 posti letto i detenuti sono 422 (372 uomini e 50 donne), per cui il sovraffollamento è oltre il 190%.
La denuncia contro Carlo Nordio e i due sottosegretari fa riferimento ai suicidi e altre morti in carcere per malattia e assenza di cure. L'ultimo suicidio, il giorno di Ferragosto, porta a 66 il numero di detenuti che dall'inizio dell'anno in Italia si sono tolti la vita, a cui vanno aggiunti 7 agenti della Polizia penitenziaria. Davanti a questi numeri si continua a far finta di niente, anche se, come sentenziato dalla Corte europea, dipendono dal “malfunzionamento cronico del sistema penitenziario italiano” in quanto continua a prevalere lo logica del “buttar via la chiave”.
Al Bassone dal 2014 a oggi quindici i detenuti che si sono suicidati, fra loro una giovane donna e un 25enne italiano. Nello stesso periodo una ventina i tentati suicidi oltre ai casi di autolesionismo. Fra le cause, oltre alla carenza anche in questo caso cronica di agenti di Polizia penitenziaria, vi è anche il sottodimensionamento di persone addette all'area educativa e al settore medico-sanitario, nonostante la conclamata incidenza di situazioni di dipendenza, di fragilità psicologica e di disagio psichico.