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Vittoria per Como nella ‘guerra delle multe’ italo-svizzera

Il Comune lariano era opposto davanti alla Pretura luganese a una ditta che esigeva 55'000 franchi per la riscossione delle multe non pagate dai ticinesi

Immagine di archivio
(Depositphotos)
18 giugno 2024
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Si conclude con una vittoria in sede giudiziaria per il Comune di Como la "guerra delle multe" che vedeva di fronte l'amministrazione lariana e la Lp Credit Sagl, società luganese che si era rivolta alla giustizia per esigere il pagamento di 55'000 franchi più il 5% a titolo di interessi. Lo riportano Espansione Tv e il Corriere del Ticino. La somma sarebbe stata dovuta dalla Città di Como per la presunta riscossione in Svizzera delle multe non pagate da parte degli automobilisti ticinesi, svolta dalla società ticinese, patrocinata da uno studio legale luganese, nel periodo 2018-2019 per conto della Nivi, l'azienda incaricata dall'amministrazione comasca di recuperare i crediti all'estero relativi alle sanzioni per violazioni del codice della strada da parte degli automobilisti residenti Oltreconfine.

A comunicare l'esito favorevole del contenzioso di fronte alla Pretura luganese è stata proprio la Nivi, che si era assunta l'onere delle spese legali della controversia mettendo a disposizione dell'amministrazione comasca uno specialista in materia. Come ha dichiarato il sindaco di Como Alessandro Rapinese, il pretore ha accertato che la società luganese non ha avuto alcun rapporto con l'amministrazione lariana, dunque la somma non era da questa dovuta.

La questione delle multe non pagate dagli automobilisti ticinesi a Como tiene banco già da tempo: alla base c'è la mancanza di un accordo fra la Confederazione e l'Italia per lo scambio automatico di informazioni riguardo alle sanzioni amministrative, come accade invece in ambito penale. Da qui la necessità, per le amministrazioni italiane, di incaricare ditte specializzate nella riscossione di crediti all'estero, che a loro volta si avvalgono delle proprie filiali in Svizzera o di altre società elvetiche. In altri casi, invece, quando la contestazione è stata immediata, i ticinesi si sono mostrati propensi al saldo della sanzione sul posto, in alcuni casi anche tornando in Svizzera per prelevare ed evitare il fermo amministrativo dell'auto, previsto dal codice della strada italiano.

La causa intentata dalla società luganese non è la prima del suo genere: come si legge su Arezzonotizie, nel marzo del 2024 a essere citato in giudizio è stato proprio il Comune toscano. La Lp Credit Sagl si è rivolta al giudice di pace del circolo Lugano Ovest esigendo il pagamento di 1'354,20 euro più interessi per la traduzione in tedesco di atti di citazione effettuata su incarico, anche in questo caso, di Nivi Spa.

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