Sulla proposta del Comune insorge don Giusto Della Valle. E Svolta Civica interpella direttamente i cittadini
«Il cancello per chiudere i clochard fuori dal porticato dell'ex chiesa di San Francesco, rifugio di chi dorme in strada? Un obbrobrio che offende la memoria di don Renzo Beretta, don Renzo Scapolo e don Roberto Malgesini, tre sacerdoti che a Como sul tema dell'accoglienza dei migranti e dei poveri hanno scritto pagine esemplari». Riflette don Giusto Della Valle, già missionario in Africa, parroco a Rebbio, che da anni ha raccolto il testimone dei tre sacerdoti (due dei quali uccisi da disperati che avevano aiutato).
Don Giusto, ben conosciuto in Canton Ticino, boccia, senza se e senza ma, l'intenzione del sindaco di Como Alessandro Rapinese di realizzare il sogno anti senzatetto della Lega. Partito che nell'ottobre 2020 aveva tentato di far passare in Consiglio comunale una mozione, poi bocciata dall'assemblea di Palazzo Cernezzi. Allora la proposta oltre che dai leghisti era stata appoggiata dalla Lista Rapinese, che questa volta in Consiglio comunale dispone di una maggioranza bulgara. Insomma, tutto lascia supporre che “il cancello della vergogna” sarà costruito, considerato che le risorse finanziarie sono già disponibili e inserite nella variazione del bilancio di previsione 2023 (per complessivi 23 milioni di euro), approvata nelle scorse settimane.
L'unico ostacolo potrebbe arrivare dalla Sovrintendenza, in quanto l'ex chiesa di San Francesco è un bene vincolato e prezioso. Quindi una cancellata potrebbe sfigurare. A Como, comunque, c’è chi non si arrende davanti al super potere del sindaco Rapinese. Oltre alle proteste si susseguono le iniziative. In questi giorni Svolta Civica, con i consiglieri comunali Barbara Minghetti, Vittorio Nessi e Luca Vozella, ha lanciato un sondaggio interpellando i cittadini.
“Alla chiesa sconsacrata di San Francesco si propone di mettere cancelli per impedire a persone senza fissa dimora di poter dormire sotto ai portici – si legge in una nota del gruppo –. Svolta Civica è contraria a questa ostilità che non risolve i problemi di nessuno. Servono soluzioni vere”. Da qui la campagna per raccogliere l’opinione dei cittadini: “Porteremo avanti una nuova campagna, dopo quella del luna park, con la quale vogliamo capire se la cittadinanza sia o no in linea con questa decisione di pugno di ferro”.