Dopo la condanna a 18 mesi sospesi per il suo ruolo di staffettista, arriva anche la condanna a 1 anno e 8 mesi dai giudici di Varese
Un anno e otto mesi la condanna inflitta dai giudici del Tribunale collegiale di Varese a un 31enne varesino, coinvolto nella rapina del 29 marzo 2017 alla stazione di servizio Piccadilly di Ligornetto (bottino 3’213 franchi e 11’459 euro) e due tentate rapine, il 18 e il 22 aprile dello stesso anno a Ligornetto e Novazzano. Per la rapina di fine marzo di cinque anni fa, il giovane varesino, allora 26enne, il 3 novembre 2017 è stato condannato a 18 mesi sospesi per il suo ruolo di staffettista dalle Assise criminali di Mendrisio.
Per la rapina non poteva essere processato, e men che meno condannato anche in Italia. Come si spiega quindi la decisione del Tribunale collegiale di Varese che nell’udienza di oggi ha sciolto la riserva che i giudici si erano imposti all’inizio di novembre? Per via del fatto che i giudici varesini hanno riconosciuto colpevole il 31enne del reato di associazione per delinquere, non riconosciuto dal diritto svizzero, che prevede l’associazione a una ‘banda armata’, aggravante della rapina. Una differenza sostanziale che ha portato alla condanna del 31enne.
Prendendo atto della condanna inflitta in Ticino, nella precedente udienza era stata chiesta l’assoluzione. Le argomentazioni convergenti dell’accusa e della difesa non hanno fatto breccia nei giudicanti. L’avvocato Corrado Viazzo di Varese ha già annunciato il ricorso in Appello. Per cui non si chiude la lunga stagione processuale nei confronti del commando protagonista degli assalti banditeschi alle stazioni di servizio di Novazzano e Ligornetto tra il marzo e l’aprile 2017. L’autore materiale della rapina del 29 marzo il 29 gennaio 2018 è stato condannato a due anni di reclusione (da espiare) dalle Assise criminali di Mendrisio a Lugano. Ben più pesanti le condanne inflitte a Varese agli altri tre componenti della banda: 5 anni e 8 mesi e 4 anni a padre e figlio, entrambi con precedenti anche in Ticino, considerati gli organizzatori delle rapine e 5 anni e 6 mesi a un terzo personaggio, noto anche alle forze dell’ordine ticinesi. Le loro condanne sono passate in giudicato.