Treni più cari a cavallo della frontiera

Dopo l’annuncio di qualche settimana fa, ecco ora la conferma: dal 1° settembre biglietti e abbonamenti saranno più cari per chi viaggia sui convogli di Trenord, la società di gestione di tutte le tratte ferroviarie lombarde e delle linee transfrontaliere con il Canton Ticino. L’aumento medio dei biglietti è del 3,82 per cento, mentre il rincaro degli abbonamenti si ferma a 1,91 per cento. Esemplificando, Il titolo di viaggio semplice sulla tratta Chiasso-Milano passa da 7,2 euro a 7,5 euro. Trenord avrebbe voluto ritocchi più consistenti, che non sono però stati concessi da Regione Lombardia, in quanto il servizio non è valutato positivamente. Basti dire che nel mese di giugno la metà delle direttrici (21 su 42) non ha rispettato lo standard minimo di affidabilità.

"Questi aumenti non rappresentano una stangata, se però il servizio offerto fosse puntuale e di qualità – sottolinea il segretario generale della Cisl dei Laghi, Daniele Magon –. L’esperienza ci insegna che sempre più spesso siamo in presenza di un disservizio, con passeggeri e pendolari abbandonati sui binari. Insomma, è una scelta sbagliata quella di aumentare il costo di biglietti e abbonamenti. Bisognerebbe prima risolvere i problemi di Trenord". Problemi antichi che si trascinano da anni.

Un esempio? Quanto accaduto di recente al Tilo partito alle 17.43 da Milano, con destinazione Chiasso, che si è bloccato all’interno della galleria di Monza, dalla quale è riemerso solo alle 20. Pendolari, viaggiatori e turisti per oltre mezz’ora sono rimasti a bordo del treno, senza luce, senza linea telefonica, con caldo asfissiante e con le portiere aperte. Quando sono riusciti a scendere hanno dovuto raggiungere lo scalo a piedi. Un secondo esempio? Nel mese di luglio il ritardo medio dei treni che quotidianamente hanno viaggiato tra Milano e Cono è stato di 15 minuti. Altro dato negativo: nessun treno è giunto in orario.