L’adeguamento delle tariffe, che la giunta regionale associa all’inflazione, sarà in vigore da settembre ma sarà meno pesante del previsto
Dal 1° settembre aumenta del 3,82 per cento il costo di biglietti e abbonamenti di Trenord, la società di gestione del traffico regionale lombarda, che comprende le tre linee transfrontaliere con il Canton Ticino. Lo ha deciso la giunta regionale che parla di adeguamento delle tariffe "legato all’inflazione" per quest’anno e per il 2023. Il rialzo non è come le aziende di trasporto avevano ipotizzato. Le stesse chiedevano infatti rincari nella misura del 7,64 per cento.
La richiesta non è stata accolta perché è stato applicato un algoritmo che tiene in considerazione alcuni standard qualitativi. Insomma, il mancato raggiungimento di tutti i target, cominciando dalla puntualità (ritardi e disagi continuano a essere all’ordine del giorno), ha permesso di calmierare il rialzo, che comunque non ha convinto i passeggeri. A partire dai pendolari che hanno vivacemente protestato, anche perché si registra un ritardo sul pagamento del bonus mensile (sconto del 30 per cento sugli abbonamenti) previsto per quelle linee in cui non vengono rispettati gli standard qualificativi, in primis quello degli orari di percorrenza. Continuano inoltre ritardi e soppressione di corse. Come è accaduto ancora ieri mattina a un treno partito da Chiasso e arrivato a Milano con oltre mezz’ora di ritardo.