Trenord ha soppresso 150 treni, una trentina dei quali interessa linee transfrontaliere con il Ticino
Una trentina le corse transfrontaliere soppresse ogni giorno a causa delle assenze per positività al Covid-19 di macchinisti e capitreno. Le difficoltà registrate in questi primi giorni post festività natalizie e di inizio anno sono comunicate da Trenord, la società di gestione del traffico ferroviario lombardo, comprese le sei linee transfrontaliere con il Canton Ticino (Re 80 Milano-Locarno, S10 Como San Giovanni-Biasca, S50 Malpensa Aeroporto-Mendrisio- Bellinzona-Biasca, S40 Varese-Mendrisio-Como San Giovanni, S30 Gallarate-Cadenazzo, S11 Chiasso-Como-Milano-Rho).
Linee per le quali Trenord ricorda che con l’orario invernale dei treni è stata uniformata la modalità di utilizzo e di vendita dei titoli di viaggio transfrontalieri. Anche i biglietti ferroviari tra la Lombardia e il Canton Ticino acquistati nelle biglietterie, nei punti vendita autorizzati o tramite le casse self-service di stazione, riporteranno la data di utilizzo del biglietto. Precisazioni che si sono rese necessarie in quanto molti viaggiatori non sembrano essere a conoscenza del fatto che sui biglietti di sola andata acquistati nei punti vendita o alle casse self-service la data di validità è riportata alla voce “valida il ...” e che il biglietto vale per 4 ore a partire dalla convalida obbligatoria. Per biglietti di andata e ritorno la convalida è obbligatoria (solo per il viaggio di andata) e deve essere effettuata nel giorno indicato sul biglietto; il ritorno deve essere effettuato nello stesso giorno dell’andata, entro le ore 24. Numerosi, per quanto è dato sapere, i passeggeri che in questo periodo sono stati trovati in possesso di biglietti non validi, in quanto scaduti. Ma in questi ultimi giorni a preoccupare è il fatto, che come comunica Trenord, “la decisa accelerata della situazione pandemica ha impatto anche sugli equipaggi rendendo necessaria la riprogrammazione parziale del servizio ferroviario in Lombardia”. Attualmente sono quasi duecento su un totale di 1’300 fra macchinisti e capitreno gli assenti dal lavoro per pandemia, altre malattie e permessi. Da qui la soppressione di 150 treni su un totale di 1’800. E come si è detto una trentina interessano le linee transfrontaliere con il Canton Ticino.