laR+ Figli delle stelle (Xmas Edition)

Un dolce canto ammaliator (The Christmas album experience)

Suggerimenti per la colonna sonora del Natale 2023. Tra jazz e pop, c’è pure il disco dell’Intelligenza artificiale (l’interprete? Non è un cantante)

Due stelle del jazz, due donne del rock e del pop, e un trio
23 dicembre 2023
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Abbiamo trascorso Natali più generosi, discograficamente parlando, e col passare degli anni i Christmas album sembrano assomigliare sempre più a quegli show televisivi nei quali si ascoltano sempre le stesse canzoni. Bello è quando i classici vengono spostati dal piedistallo dal quale ci guardano (generalmente con sguardo da sciupafemmine alla Dean Martin) per diventare nuovi classici. Qualcuno ci ha provato, anche quest’anno.

A casa di Yog

Da parti opposte dell’emisfero terracqueo giungono due nuove versioni di ‘Last Christmas’, il classico degli Wham! scritto e prodotto nel 1984 dal quasi solista George Michael. Come da recente documentario di Chris Smith, per il quale si rimanda a Netflix, Yog (George per gli amici, dal nome di battesimo Georgios) scrisse la sua Christmas song in occasione di una visita alla famiglia, e lo fece nella cameretta dove trascorse la sua adolescenza. Yog era certo che sarebbe stata la sua quarta n.1 nelle classifiche britanniche del 1984 ma finì solo seconda, sotto il singolo benefico ‘Do They Know It’s Christmas?’. Nel 2021, a trentasei anni dalla sua pubblicazione e a cinque dalla morte del suo autore, ‘Last Christmas’ (sempre accompagnata dal video girato sulle nevi di Saas-Fee, nel Canton Vallese) conquistò la vetta, per riconquistarla altre tre volte, l’ultima lo scorso 15 dicembre.

La prima ‘Last Christmas’ del 2023 viene dagli Stati Uniti, è eseguita da Alanis Morissette è sta all’interno di un Ep edito da Hansa (Sony) che porta lo stesso titolo. Con minimo apporto di elettronica, la versione è un po’ più rock e un po’ meno incisiva, ma verso la fine apre a un celestiale ritornello che pare di ascoltare la Alanis della copertina, in giovanissima età e con disegnini di bimba dell’epoca. Il primo Christmas album di Morissette (anche in vinile rosso Natale) è completato da ‘Happy Xmas (War is over)’ e da altri due classici natalizi: ‘What Child Is This?’, il traditional inglese ‘Greensleves’ dotato di testo (qui per sole voci e chitarra classica) e l’immancabile tamburino di ‘The Little Drummer Boy’, che applicato alla voce femminile porta sempre e comunque a Joan Baez, ma senza rimpianti (★★★★☆)

Do you believe in Christmas?

Su copertina metafisico-invernale e tante pallette di Natale che negli store digitali rimbalzano animate, l’immortale Cher canta il suo ‘Christmas’ (Warner) con tanti ospiti. E se prima di ‘All I Want For Christmas Is You’ lo shuffle natalizio per eccellenza è stato ‘Christmas (Baby, Please Come Home)’, eccola in duetto con chi cantò la versione originale del 1963, la oggi 82enne Darlene Love, con la quale il brano è identificato. Con la splendida ‘Home’ è identificato Michael Bublé, con Cher in un duetto da cinque stelle. Altra duettante è Cindy Lauper in ‘Put a Little Holiday in Your Heart’, cover del brano di LeAnn Rimes. Con la sensualità che il pezzo chiama, Cher canta da par suo anche ‘Santa Baby’.

La cassa in quattro e l’autotune natalizio dominano ‘DJ Play A Christmas Song’, il singolo, facendoci sentire tutti più credenti nel senso di ‘Believe’: era il 1998 e l’autotune veniva utilizzato per la prima volta come ingrediente sonoro dichiarato e non come correttore d’intonazione, scelta senza la quale oggi non avremmo i trapper (ognuno tiri le conclusioni che crede).

Al netto di quel poco di cartonato che avvolgeva anche ‘Dancing Queen’, il tributo di Cher agli Abba, celebriamo questo ‘Christmas’ anche solo per la presenza – in ‘What Christmas Means To Me’ – di Stefanino Meraviglia*, la cui versione originale è per sempre, dal 1972, in ‘Someday at Christmas’ (★★★★☆).

Un caldo dicembre

Celebriamo anche il Christmas album di Samara Joy, giovane stella del jazz che nel febbraio di quest’anno soffiò ai Måneskin il Grammy per il Miglior artista esordiente. Nel suo ‘A Joyful Holiday’, Samara apre bocca e la prima cosa che ci dice è che ci terrà caldi a dicembre (‘Warm In December’), e scalda i nostri cuori per davvero. Stefanino Meraviglia è citato in ‘Twinkle Twinkle Little Me’, ma qui il duetto è con Sullivan Fortner, già pianista per Roy Hargrove. Al posto dei sempreverdi ‘The Christmas Song’ ed ‘Have Yourself A Merry Little Christmas’, è ‘O Holy Night’ che accende le luminarie di tutto il disco, cantata da Samara Joy McLendon insieme alla McLendon Family, tre generazioni di cantanti della sua famiglia. Alla fine dell’ascolto, praticamente è già Santo Stefano (★★★★★).

Samara Joy ci porta a un altro Grammy, Gregory Porter, che nel suo ‘Christmas Wish’ (Decca) duetta proprio con lei in ‘What Are You Doing New Year’s Eve’, canzone che negli intenti del suo autore, Frank Loesser, era tutto tranne che natalizia, ma che natalizia è diventata. Un po’ come ‘Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!’, scritta durante un’afosa estate californiana dalla coppia Cahn & Styne, supplicando il cielo perché regalasse un poco di refrigerio. Il confronto tra Porter e i grandi crooner regge su ‘Silent Night’, ‘Christmas Time Is Here’, ‘Do You Hear What I Hear’ e ‘The Christmas Waltz’. Chiude la porteriana ‘Heart for Christmas’, ma solo dopo un’altra ‘Someday at Christmas’, la canzone, e stavolta vince Stefanino Meraviglia. Ma poco cambia: ★★★★★

Intimissimi

È italiana la seconda ‘Last Christmas’ dell’anno. Col suo tema di campanellini affidato a una tromba con sordina e tutto il resto swingante, anche il crooner italiano Matteo Brancaleoni ha scelto George Michael per il suo Natale. Esce per Irma Records e vale tre convinte stelle. Queste: ★★★☆☆.

Con la copertina che pare un poster di Intimissimi, Il Volo torna (tornano, sono tre) a dieci anni di distanza dal suo (loro) primo Christmas album con ‘4 Xmas’ (Epic). Nell’Ep dalla non originalissima scelta – ‘Happy Xmas (War Is Over)’, ‘Amazing Grace’, ‘O Tannenbaum’ e ‘Feliz Navidad’) – i tre tenori “ci accompagnano nell’attesa delle prossime festività natalizie con uno spirito magico e sognante, facendoci immergere in un’atmosfera calda e accogliente” (dalle note di lancio del disco). In attesa di ascoltarli a Sanremo con qualcosa di più originale (★★★☆☆).

Alexia ripubblica ‘My Xmas’, album uscito nel 2022, aggiungendo due tracce in un vinile da collezione (ce lo racconta lei poco più in là su queste pagine, vedi alla voce ‘Ticino7’). Anche Giuliano Palma ha deciso di rimpolpare il suo ‘Happy Christmas’, uscito nel 2017, con nuovi classiconi. Massimo Ranieri ha scelto un singolo (‘Sorridi è Natale’), mentre l’Intelligenza artificiale (Ia) ha fatto cantare Gerry Scotti in ‘Gerry Christmas’ (★☆☆☆☆) ed è un’esperienza terrificante non tanto per il risultato sonoro (che una batteria sia vera o finta, poco importa da tempo, e non serve l’Ia per fare la voce del Pulcino Pio), ma per l’atto dimostrativo in sé della macchina sull’uomo. Il presentatore trasformato in crooner interpreta, modula, vibra, tiene le note lunghe come Claudio Villa e non stona mai. Ora tutti, ma proprio tutti possiamo cantare: non ci resta che aspettare il Christmas album di Che Guevara, o quello del cane Peo in duetto con il poliziotto Mattia (sia chiaro: il poliziotto Mattia canta assai bene anche senza l’intelligenza artificiale…).

* Stevie Wonder, da noi affettuosamente tradotto e ribattezzato Stefanino Meraviglia. Con tutto il rispetto per l’artista e con tanti auguri di Buon Natale, a lui e a tutti quanti voi.