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Il Premio Palmira è una cosa per giovani

Non bisogna avere più di 30 anni per scrivere il prossimo spettacolo della Compagnia Comica di Mendrisio. Del concorso (e non solo) parla Lucia Crivelli

Anno 2015, ‘La Palmira - Complotto nel Mendrisiotto’, il fondatore Rodolfo Bernasconi con una giovane Palmira
(Ti-Press)
22 settembre 2022
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Per iscriversi c’è tempo fino al 14 ottobre alle 18, termine entro il quale provare a scrivere la prossima commedia della Compagnia Comica di Mendrisio. Nel 50ennale della sua fondazione, è stato istituito il Premio Palmira dedicato a "la Scarlett Johansson della Svizzera italiana", come si titolò nei Grigioni alla prima de ‘La Palmira, ul film’. Era il 2013 e Alberto Meroni portava sul grande schermo i personaggi ideati da Gianna e Rodolfo Bernasconi, fondatori della ‘Comica’.

Il Premio Palmira è stato annunciato qualche settimana fa da Diego Bernasconi e Lucia Crivelli, i figli dei fondatori. Un premio che si annuncia giovane, visto il limite di età imposto ai partecipanti: 30 anni, non uno di più, per sfornare "una bella commedia, fresca brillante, divertente. Un copione che porti il pubblico in un mondo dove tutto è possibile, prendendo spunto da tematiche di vita quotidiana e/o culturali", così recita il bando. Torniamo con Lucia Crivelli sulle caratteristiche del premio, che è di suo una novità: «Sarà la prima volta che la Compagnia porterà in scena uno spettacolo scritto da altri. Vogliamo farci ispirare dai giovani, è un modo per riportarli a teatro, per avvicinarli al dialetto, ma anche per capire quale interesse possa suscitare in loro la scrittura di una commedia, di una storia». Una storia divisa in due atti al massimo, che non duri oltre le due ore, che sia in lingua italiana, "meglio se con personaggi che recitino in dialetto ticinese". Quanto al limite dei trent’anni «siamo coscienti che si tratta di una fascia d’età in cui il dialetto è conosciuto fino a un certo punto – spiega Lucia – e magari lo si capisce appena o lo si parla poco. Magari è pretenzioso anche chiedere una commedia in dialetto, ma siamo curiosi di vedere se il giovane riuscirà, come crediamo, a portare la sua quotidianità a essere rappresentata sul palcoscenico». In questo senso, «il dialetto non dev’essere un limite, l’idea è dare spazio a qualche personaggio che lo parli. Poi, la traduzione possiamo deciderla insieme». Qualche personaggio, non tutti, così come nella storia della compagnia: «Anche nelle commedie scritte da papà le due lingue erano sempre rappresentate ed equilibrate».

‘Tala chi’

Tecnicamente parlando. Venerdì 14 ottobre alle 18, per la precisione, scadono i termini dell’iscrizione, da completarsi scrivendo a concorsoccm@bluewin.ch e allegando una scheda di presentazione (scritta, audio o video) "convincente per presentare le dinamiche del copione e dell’autore". L’accettazione delle iscrizioni verrà comunicata entro un mese, l’opera completa dovrà pervenire entro il 28 febbraio 2023 alle 16 al medesimo indirizzo (nelle forme che verranno indicate ai prescelti), la decisione della giuria sarà resa nota entro il 28 marzo 2023. Il bando è stato inviato anche alle scuole universitarie ticinesi che annoverino nei rispettivi programmi una formazione teatrale. I copioni che arriveranno finiranno sotto la lente di una giuria di professionisti del mondo culturale con in testa Diego Bernasconi, attuale responsabile della Compagnia. Fatto non secondario, l’autore del copione vincitore si porterà via il premio ma anche mille franchi tondi.

È il 50ennale, si è detto. La Compagna Comica di Mendrisio nasceva nel 1972. «Mi piaceva il fatto che si portasse sul palcoscenico la quotidianità, quella di quegli anni. Io posso parlare per gli ultimi spettacoli, ma credo di poter dire che il bilancio di tutti e cinquanta non può che essere positivo, a partire dagli introiti dati in beneficenza», continua Lucia. «Mi piaceva vedere i miei genitori sul palco, e vedere la reazione del pubblico. A casa non si lesinava sulle repliche, di venerdì sabato e domenica c’erano gli spettacoli, ma abbiamo vissuto la cosa sempre bene». Lucia ha partecipato alle ultime due commedie, «più da comparsa che da attrice», e vive bene anche la popolarità di un personaggio come la Palmira, mai ingombrante: «Ormai a "tala chi la tusa dala Palmira" ci ho fatto l’abitudine. E adesso tocca anche alle mie figlie, "le neuud dala Palmira". Per me è un grande orgoglio, la Palmira è un personaggio cui non si può non voler bene» (tutte le informazioni sul premio su www.compagniacomica.ch).

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