Torna con alcune novità il concorso di scrittura teatrale ideato dalla Compagnia comica di Mendrisio per il suo cinquantesimo
Il Premio Palmira torna a essere protagonista della scena dialettale ticinese. Due anni fa, quando il premio è stato ideato per sottolineare i 50 anni della Compagnia comica di Mendrisio, il riconoscimento non è stato assegnato. Nessuno dei testi presentati ha infatti risposto a tutti i requisiti richiesti. I suoi ideatori, Diego Bernasconi e Lucia Crivelli, non si sono però dati per vinti. «Non vogliamo lasciare cadere questa opportunità – confermano –. Riteniamo che questo concorso di scrittura teatrale sia valido e per questo abbiamo deciso di ampliarlo rispetto alla prima edizione, per la quale non abbiamo avuto molte iscrizioni». Cambiano, come vedremo, le condizioni ma non gli obiettivi. «Uno degli scopi della Compagnia è proprio quello di promuovere il dialetto in ogni sua sfaccettatura, con una particolare attenzione alle commedie comiche e magari con battute in dialetto ticinese». In occasione dell’anniversario della Compagnia fondata nel 1972, i figli di Gianna e Rodolfo Bernasconi, coadiuvati da esperti del settore, hanno quindi deciso di aprire nuovamente il sipario a scrittori e sceneggiatori che vogliono cimentarsi nella scrittura di un copione, organizzando appunto un concorso di scrittura teatrale che mette in palio un premio in denaro. Toccherà poi alla Compagnia valutare la fattibilità di un’eventuale messa in scena del copione premiato.
La principale novità di questo secondo bando di concorso è l’assenza di un limite d’età per i partecipanti. Se, inizialmente, l’intento era di dare la possibilità ai giovani fino ai 30 anni di cimentarsi nella scrittura, alla seconda edizione possono partecipare persone residenti in Svizzera di ogni età. A loro viene chiesto di produrre un copione inedito di non più di due atti, della durata massima prevista in scena di 120 minuti e con un massimo di otto personaggi. Il testo è richiesto un linguaggio consono, dovrà essere in lingua italiana, meglio se con personaggi che recitano in dialetto. Il risultato? «Dovrà essere una commedia fresca, brillante e divertente – spiegano ancora Lucia Crivelli e Diego Bernasconi –. Un copione che porti il pubblico in un mondo dove tutto è possibile, prendendo spunto da tematiche di vita quotidiana e/o culturali».
Le iscrizioni al concorso sono aperte fino alle 18 di lunedì 10 giugno. Oltre ai dati anagrafici dell’autore (nome, cognome, indirizzo completo, data di nascita, recapito telefonico e indirizzo e-mail), nell’iscrizione dovrà essere allegata una scheda che presenti l’idea della trama che si intende sviluppare. Lo scritto non dovrà superare i quattromila caratteri (spazi inclusi). Il materiale può essere inviato all’indirizzo e-mail premiopalmira@gmail.com, caricato direttamente sul sito www.compagniacomica.ch o inviato per posta a Compagnia comica Mendrisio, c/o Diego Bernasconi, via Carlo Pasta 21, 6850 Mendrisio. L’accettazione delle opere verrà comunicata dalla giuria entro un mese. I copioni dovranno essere consegnati entro il 29 novembre nelle forme che verranno comunicate via e-mail agli iscritti accettati. La decisione della giuria è attesa entro il 31 gennaio 2025. I promotori segnalano che sarà facoltà della giuria segnalare ogni altra opera che si distingua per argomento o per caratteristica specifica.
Su cosa dovranno puntare i concorrenti per convincere la giuria, che sarà presieduta dall’attuale responsabile della Compagnia comica Diego Bernasconi? A risponderci è la sorella Lucia. «I criteri di valutazione generali sono una forte tensione narrativa e coinvolgimento del pubblico, originalità, rappresentatività, colpi di scena e scorrevolezza del testo». I nominativi dei giurati che affiancheranno Bernasconi nella valutazione dei copioni – professionisti attivi nel mondo culturale e con esperienza nel settore – saranno comunicati ai partecipanti al momento dell’iscrizione. Il primo classificato si aggiudicherà un premio in contanti, fissato in duemila franchi. L’opera verrà messa in scena? Come detto in apertura, sarà la Compagnia a valutare la fattibilità di un’eventuale messa in scena. I diritti dell’opera rimarranno all’autore che, in caso di messa in scena, non potrà avanzare nessuna pretesa economica.