Il musicista e pittore di origine uruguaiana si è arreso alla malattia. Il ricordo nelle parole di Jacky Marti, patron di Estival Jazz e amico fraterno
Uruguaiano di nascita, emigrato in Svizzera all’età di tre anni, più forte di una malattia che lungo gran parte della carriera gli ha più volte messo i bastoni tra le ruote, in 53 anni di vita Claudio Taddei non si è fatto mancare nulla, da quell'intreccio di generi che è stata e rimarrà la sua musica, fino alla pittura. La malattia se l’è portato via questa mattina a Lugano, con ancora una lista di cose da fare. «Rinascerò era la parola che mi diceva in questi ultimi giorni» racconta alla 'Regione' Jacky Marti, patron di Estival Jazz, manifestazione che lo aveva visto protagonista per ben sei volte.
Claudio Taddei (Ti-Press)
Marti lo definisce «un’anima libera, che ha dato molto», ricordandone la forza e la positività con la quale ha combattuto quel sarcoma di cui il musicista apprese nel 2002 durante un tour negli Stati Uniti e che lo costrinse a fermarsi per lungo tempo. Negli anni a venire, gli stop saranno più di uno, ma l'artista tornerà ogni volta. Fino alla sua ultima performance di un paio di mesi fa a Gravesano. «Lo accompagnavo a Bellinzona per la chemioterapia una volta la settimana – dice ancora Marti – e mai una volta l’ho sentito lamentarsi. Aveva l’entusiasmo e la voglia di fare, bastava guardarlo negli occhi».