La telefonata di Mattarella, lo spirito di Drusilla e la domanda ‘a che ora si finirà?’. E una certezza: la 72esima è l’edizione più seguita dal 1997
“Il Presidente della Repubblica mi ha chiamato. Ha gradito il nostro omaggio, lo ringrazio di cuore, sono commosso”. Prima delle cifre, la telefonata di Sergio Mattarella, omaggiato nella serata di ieri con ‘Grande grande grande’ in quanto spettatore dell’ultimo concerto di Mina alla Bussoladonani nell’agosto del 1978. “Avrei tanto voluto registrarmi la telefonata, per farla ascoltare un giorno ai miei nipoti”, dice Amadeus (applausi).
Dal bollettino del mattino estraiamo il picco di ascolti – 14,8 milioni, alle 21.46 nel momento dell’esibizione di Irama – e il picco di share – 59,9% alle 01.44, al momento della comunicazione della classifica. Gli altri dati non parlano di record, ma la soddisfazione dell’azienda è palese. “È la testimonianza dell’aver lavorato con una grandissima libertà, e la libertà è sempre il segno di una creatività che può esprimersi”, dice il direttore Coletta. “Due momenti straordinari ieri sera: la performance di Drusilla, quella finale in particolare, l’intervento di Saviano e la grande disponibilità di Cremonini a mettersi in modalità Sanremo”.
“C’è un clima molto bello, tutti gli artisti che sono saliti hanno dato il massimo”. Amadeus ringrazia Maria Chiara Giannetta, Anna Olivieri nella serie ‘Don Matteo’ ma soprattutto Blanca Ferrando nella serie ‘Blanca’. È la presenza femminile della serata, chiamata a non far rimpiangere Drusilla Foer, impresa ardua per tutte coloro che arriveranno. “Speriamo non mi mettano dopo Drusilla, ho pensato quando sono stata invitata. Volevo fare quella simpatica e intelligente, cambierò strategia”, dice Giannetta. “Mi sento un’invitata a un matrimonio reale, ambiente cui non appartengo. L’energia che ha messo lei sarà la mia guida”. Dice il direttore artistico: “Mariagrazia è l’attrice della porta accanto, è l’amica della quale pensi ‘caspita quanto è brava’”. Poi commenta la serata delle cover, un arco di tempo originariamente previsto dai Sessanta agli Ottanta, esteso ai Novanta: “Sono quarant’anni particolari, quelli di una storia che ci appartiene”. Tutte le parti in causa voteranno, stampa, televoto, demoscopica.
Il tema portante, che dal venerdì in avanti diventa ogni anno primario, è a che ora si finirà, ma fanno capolino anche i pass fasulli per accedere agli spazi off-limits del Festival (nessuno entra nel merito) e i due casi di positività in sala stampa (“È tutto sotto controllo”). Altre due notizie: la prima è che “l’azienda sta davvero riflettendo sulla possibilità che Amadeus prosegua questo viaggio” (Coletta); la seconda è che “il Maestro Vessicchio ci sarà ma non vuole che si sappia. Fate finta di niente, quando salirà sul palco fate ‘oooh!’” (Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai 1).