Ospiti Cesare Cremonini e Roberto Saviano. Ancor più degli ascolti plebiscitari, è la nobildonna a prendersi la scena della terza conferenza stampa
Giovedì 3 febbraio 2022, giorno da ricordare per la storia di Sanremo e della Rai che sul Festival, economicamente parlando, tara il palinsesto di un’intera stagione televisiva. Dall’inizio dell’era Auditel (1987), per la prima volta il risultato della seconda serata batte quello della serata d’apertura, per share e numero di ascoltatori: ieri 11 milioni e 320mila telespettatori (share 55,8%) contro i 10 milioni e 911mila (54,7%) di martedì. In termini di share, in particolare, il dato di ieri è il più alto dal 1995. Chi verrà dopo Amadeus dovrà confrontarsi con tutto questo e con i numeri del web, non difformi dal successo di cui sopra.
Picco d’ascolto e picco di share ieri con Amadeus e Zalone sul palco. Dopo le due serate, nella gestione Amadeus, il pubblico è ringiovanito da 54,7 a 53,7 anni. Sono ancora le donne tra i 15 e i 24 anni a fare numeri (+12% rispetto al 2020 e 2021), e i laureati a guidare la maggioranza, alla faccia del nazionalpopolare. “È stato intuito il bisogno che le persone covavano dentro di sé”, dice il direttore Coletta, lodando le “fasi di leggerezza alternate a quelle d’intensità” e “la voluntas di denuncia contemporanea e autentica, sia nella satira di Checco Zalone che nelle scelte degli artisti in gara”. Una parola sulla selezione musicale: “Siamo abituati a parlare riduttivamente di ‘canzonette’, ma questo caleidoscopio di nuovi talenti e artisti, dal forte impatto con le persone, ha fatto secondo me la differenza. E quindi grazie”.
Prima d’introdurre Cesare Cremonini, atteso per ripercorrere momenti importanti della sua carriera (con sorpresa finale da scoprirsi), Amadeus ringrazia la musica perché “tutto parte da lì: il cameriere gentile, la bella tovaglia c’entrano, ma mai quanto i piatti serviti a tavola”. Il grazie alla discografia e a chi ha creduto nel suo progetto, il grazie ai vertici dell’azienda. Poi l’invito a Drusilla Foer a sentirsi libera di dire quel che vuole: “Mi sono reso conto di quanto la gente la ami non appena ho fatto il suo nome”. E più in generale: “Non credo di avere portato sul palco tante donne come durante la mia conduzione e ne vado fiero”.
Accoglie con favore l’idea di Amadeus di un Festival affidato a sole donne, ma vuole anche “anche dodici vallettoni belli sul palco”, nonché “un papato donna”. Drusilla Foer, nobildonna dagli ascolti musicali variegati (“A Londra, quand’ero una mattacchiona randagia, col metal mi sono divertita tanto, ma conosco bene anche il jazz”), è assai contenta di essere “in questo luogo di aggregazione dell’Italia che ama la musica e lo stare insieme davanti alla tv a vedere una manifestazione colma d’amore”. In Sanremo vede “tanta affettività, e dove c’è affetto io intendo sempre divertirmi”. Quanto al clamore per la sua presenza: “Dovevo essere la figura scandalosa di questo festival, ma non credo che qui ne manchino”.
Puntualmente, da Gay.it, una richiesta di un’opinione su Zalone e la sua Cenerentola transgender di ieri sera: “Credo che ognuno possa esprimere artisticamente il proprio pensiero. Non ho un’opinione precisa sul lavoro di Zalone, ma se questo solleva un dibattito che porta qualcuno ad avere una convinzione, credo si tratti di un momento di valore. Penso che Checco abbia voluto smuovere le acque e laddove ci sono acque smosse io sono contenta. Una tv che ospita un artista che smuove le acque è una televisione di civiltà”. Prima di defilarsi, ricorda il babbo che cantava alla mamma ‘Dio come ti amo’ e di quando si commosse per quel “vecchio signore colto e gentile – il professor Vecchioni – che cantava ‘Chiamami ancora amore’”. E il Sanremo del 2011.
Dalla rapida partenza, soluzione che ha premiato, in questa terza serata si ascolteranno tutte le 25 canzoni in unica soluzione, votate da televoto e giuria demoscopica. Gli ospiti: Cesare Cremonini, appunto, ma soprattutto Roberto Saviano. E Anna Valle a parlare di fiction e la carabiniera Martina Pigliapoco e del suo salvataggio di una donna dal suicidio. Sulla Costa Toscana, con Fabio Rovazzi e Orietta Berti, Gaia in sostituzione dei Coma_Cose, fermati dal virus.
L’ordine di uscita dei cantanti:
1. Giusy Ferreri
2. Highsnob & Hu
3. Fabrizio Moro
4. Aka 7even
5. Massimo Ranieri
6. Dargen D’Amico
7. Irama
8. Ditonellapiaga e Rettore
9. Michele bravi
10. Rkomi
11. Mahmood & blanco
12. Gianni Morandi
13. Tananai
14. Elisa
15. Rappresentante di lista
16. Iva Zanicchi
17. Achille Lauro
18. Matteo Romano
19. Ana Mena
20. Sangiovanni
21. Emma
22. Yuman
23. Le Vibrazioni
24. Giovanni Truppi
25. Noemi