Sanremo

Michele Serra e l'eterno 'gingillo'

Scrittore, autore, umorista, dice la sua sulla ‘grande sagra popolare’. Ma non ricorda di avere mai scritto che ‘Il Festival fa schifo’...

5 febbraio 2019
|

Il foyer dell’Ariston, a prove ufficiali concluse, è un viavai di facce della musica. Le facce della musica sono riconoscibili come i bancari dai completi blu. Non ti puoi sbagliare. «Stampa svizzera? Sì, va bene, della Svizzera mi va bene tutto». Michele Serra non ha la faccia da musicista, ma la sua ‘Amaca’ è dal 2001 una fucina di singoli dai tempi radiofonici. Da molto prima, da ‘Tango’ a ‘Cuore’, Serra ha definito i confini della satira e messo in bocca parole a tutti. Compreso Beppe Grillo. E ora Bisio. In nome di cotanto slancio nei confronti della Confederazione, allo scrittore, umorista, autore non chiederemo dell’Inter e nemmeno se i testi di Claudio Bisio a Sanremo conterranno della politica, come lo zelante giornalista che nella conferenza stampa di ieri, al comico, voleva a tutti i costi estorcere “sangue e mer**” tarantiniani: ‘I bambini sono di sinistra’, portato a teatro da Bisio nel 2003, ieri mattina è diventato ‘I comunisti mangiano i bambini’, per l’ilarità del Roof e per l’umore dell’artista, sfociato in ira controllata già alla prima domanda.

Mi permette una domanda popolare? Cosa ci fa ancora a Sanremo Michele Serra?

Sono qua per Bisio. Ho fatto il Festival in tutte le salse. L’ho fatto da inviato del giornale negli anni Ottanta, da autore di Beppe Grillo nell’89 e nel ’90, da autore di Fabio Fazio nel 2013 e nel 2014, e adesso vengo qui con Bisio proprio quando speravo di pensionarmi, ma deduco che non sarà questa la volta.

Nell’89 dice. Quindi vuole dire che la frase ‘Il Festival fa schifo’ che disse Grillo quella sera la dobbiamo a lei?

La cosa non mi riguarda, ma solo perché ho un grande vantaggio, che in questo mestiere conta molto. Io non mi ricordo quasi nulla, né di quello che ho detto, né di quello che ho scritto e non tengo un archivio personale. Ma perché, Grillo disse davvero “Il Festival fa schifo”?

Testuali parole. E aggiungo, riportando fedelmente: “Giornalisti con tre lauree che andavano a Kabul, ora girano chiedendo ‘Dov’è Peppino Di Capri, che sono rovinato’?”.

Questa non è malissimo (ride, ndr). Non lo so, comunque mi piacerebbe tanto avergliela scritta, e magari è successo.

Gli autori televisivi si scervellano per trovare nuove formule, e questa manifestazione dura da 69 anni con lo stesso meccanismo: un tizio sale sul palco, canta, saluta e se ne va...

Dura da tutto questo tempo perché èuna specie di grande sagra popolare che vive anche di luce riflessa. La televisione, cinquant’anni fa, era l’altare di ogni casa. Il racconto è quello consueto, quello di chi il Festival di Sanremo l’ha visto col papà, con la mamma, col nonno, con gli zii. E quindi è una stratificazione ormai notevole, oserei dire solenne, di popolarità. Dove la popolarità è da intendersi non nell’uso sovranista che viene fatto oggi, ma che interessa a un sacco di persone, tra cui professori universitari, massaie, operai, tutti.

Per usare un termine popolare, “trasversale”...

Diciamo semplicemente tanta gente, tantissima gente molto diversa per la quale questo gioco è irresistibile. C’è anche quello al quale non gliene frega un bel niente, beato lui. E a chi gliene importa qualcosa ha tutto il diritto di continuare a giocare con questo eterno gingillo per tutto il tempo che desidera.

Non le chiedo di anticipare come verrà commemorata Genova, Bisio ha elegantemente sorvolato durante la conferenza stampa, ma veniamo da lì. Al Politeama genovese abbiamo incontrato un sindaco che è amato da destra e pure da sinistra...

Devo premettere che non sono un profondo conoscitore di Genova. La mia impressione da cittadino italiano che s’informa, legge i giornali e guarda la televisione è che le autorità locali si sono dimostrate molto toste, e abbiano un rapporto abbastanza stretto con la popolazione. Sempre che i tempi vengano rispettati, molto è merito dei genovesi, che sembra una cosa ruffiana e demagogica, da dire ma credo che sia vera. Il presidente della Regione e il sindaco della città, tra l’altro sono anche di destra...

... quindi la nuova amministrazione ha messo d’accordo anche lei...

Mi fa piacere parlarne bene, è così. Nelle dichiarazioni, nel comportamento mi sono sembrati molto determinati, molto semplici, e credo che con questo modo di agire abbiano portato a casa qualcosa.

Un’altra domanda molto popolare. Chi vincerà quest’anno?

Non so chi vincerà, so solo che quest’anno ci sono tante buone canzoni. È questa la cosa da dire.